Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Il peggiore (almeno tra quelli che ho visto) tra gli spaghetti-western diretti da Sergio Corbucci, regista tra i più amati nel genere, considerato da molti come una sorta di "vice-Sergio Leone", ma che io invece ho sempre reputato tra i più sopravvalutati. Come il precedente e bello IL GRANDE SILENZIO, Corbucci gira tra gli splendidi scenari naturali delle Dolomiti. Ambientazione, almeno in questo caso, poco credibile, specie quando si vedono inquadrati banditi messicani sul cui sfondo si materializzano montagne innevate. Tralasciando questo particolare che può anche essere trascurato, GLI SPECIALISTI e' un western col piede premuto sul pedale dell'eccesso, con una vicenda che (forse) ispirera' LO STRANIERO SENZA NOME di Clint Easthwood, ma che ben presto diviene solo un pretesto per situazioni al limite del bizzarro e del grottesco, che scivolano irrimediabilmente nel ridicolo. A farne le spese sono gli interpreti e i rispettivi personaggi, con la pop star francese Johnny Hallyday letteralmente mummificato. Macchiettistici Gastone Moschin, nel ruolo dello sceriffo pacifista e Mario Adorf, nello stereotipatissimo bandito messicano El Diablo. Non mancano tentativi di analisi sociale (spiccioli e scontati) con una critica alla buona borghesia, ma anche al movimento sessantottino, rappresentati da una piccola banda di hippy violenti, sadici e assetati di potere. Non so se per questi ultimi Corbucci ne era pienamente convinto, o se si trattava di una semplice provocazione. Dialoghi pecorecci e volgari, con un finale che farebbe vergognosamente gridare al plagio pensando a un celebre e discusso film di Pier Paolo Pasolini, se non fosse che la pellicola di Corbucci ha visto la luce ben sei anni prima rispetto a quella del grande poeta e cineasta friulano.
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