Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Un Corbucci un po' troppo altalenante ...
Sergio Corbucci torna a girare un film Western tra le splendide montagne delle Dolomiti , come aveva già fatto con " Il grande silenzio " , ma stavolta non ha la mano felice come nel caso precedente , forse anche perchè manca il fascino dei paesaggi innevati . Cominciamo maluccio già dal titolo , " Gli specialisti " , che magari vuol richiamare il recente successo de " I professionisti " ( anche la locandina lo fa pensare ) , ma sembra non avere alcuna attinenza con la storia . A meno che non si voglia alludere ad una frase detta dal protagonista , che definisce gli odiosi cittadini di Blackstone " specialisti in linciaggi " ... ma mi pare troppo . Proseguiamo sulla stessa strada con la scelta del protagonista : dopo Jean Luis Trintignant , un altro francese ( è una coproduzione ! ) , il cantante Johnny Hallyday ( molto meno espressivo e carismatico del collega ) , che mi ha un po' ricordato involontariamente la sorniona indolenza di Tony Anthony . Anche in questo film abbiamo il classico pistolero solitario in cerca di vendetta , un paese di pavidi ed avidi borghesucci ed uno sceriffo integerrimo ma assai ingenuo .
Ma tutto ruota attorno ai soldi , vera ossessione dei bravi cittadini di Blackstone , dei desperados di El Diablo e della baby gang di ragazzi perduti . Ed è quindi logico che alla fine il protagonista punisca la responsabilità collettiva per la morte del fratello bruciando il denaro finalmente ritrovato davanti alla cittadinanza disperata ed ululante ! Altri punti deboli del film sono una certa lentezza nella prima parte , alcune riproposizioni di situazioni o personaggi già visti ( come il corpetto metallico che ricorda la lastra di ferro di Clint Eastwood , o come lo sceriffo tosto ma un po' sprovveduto preso pari pari da " Il grande silenzio " ) , l' inverosimile alternanza tra paesaggi di alta montagna ed altri di campagna e la grande sparatoria finale , alquanto illogica e sbrigativa . Un punto di forza è invece il bel cast che affianca Hallyday , con un insolito Gastone Moschin candido tutore della Legge , un travolgente e gigione Mario Adorf bandito pseudorivoluzionario con storiografo al seguito , e la bella Francoise Fabian avida e disinibita banchiera . Niente male anche la colonna sonora del maestro Angelo Lavagnino . Io però non mi sento di dare più di 6 ad una pellicola così altalenante , e forse sono anche troppo generoso ...
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