Nello studio di uno psichiatra, Lester Billings racconta al dottore la morte inspiegabile dei suoi figli infanti, descrivendo gli eventi da incubo che ha vissuto negli ultimi anni. I due primogeniti, lasciati soli nelle loro camere da letto, morirono nel sonno e per cause apparentemente non correlate. I bimbi, prima di morire, lamentavano la presenza di un misterioso baubau; e Billings, dopo aver ritrovato i corpi senza vita dei figli, in entrambi i casi nota la porta dell'armadio di camera loro lasciata socchiusa, anche se era certo di averla chiusa.
Note
Tratto dal racconto di Stephen King Il baubau (1973), pubblicato anche all'interno della raccolta A volte ritornano (1981).
Traumi irrisolti, paure infantili, incomprensioni, fragilità, inadeguatezza. Temi ricorrenti nella narrativa horrorifica di Stephen King che qui trovano corpo nel più classico dei mostri, quello che si nasconde sotto il letto o negli armadi. Prima parte intrigante, poi mostrare troppo paga.
La pellicola non trascende le origini letterarie (viene da un’opera di Stephen King) e, seppur nei suoi limiti, riesce abilmente ad utilizzare il meglio del genere horror per trattare temi come il dolore e la perdita. Non tutto è riuscito, ma ha una premessa interessante, scene di spavento ed è godibile pur nel suo perimetro di film convenzionale.
Un classico horror alla Stephen King dove tutto è abbastanza prevedibile. Il film comunque è ben fatto, gli attori sono credibili e il mostro fa veramente paura. Mi è piaciuto il finale dalla psicoterapeuta
che dà spazio all 'ipotesi di un mostro non reale, ma metaforico.
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Commenti (3) vedi tutti
Traumi irrisolti, paure infantili, incomprensioni, fragilità, inadeguatezza. Temi ricorrenti nella narrativa horrorifica di Stephen King che qui trovano corpo nel più classico dei mostri, quello che si nasconde sotto il letto o negli armadi. Prima parte intrigante, poi mostrare troppo paga.
commento di Fanny SallyLa pellicola non trascende le origini letterarie (viene da un’opera di Stephen King) e, seppur nei suoi limiti, riesce abilmente ad utilizzare il meglio del genere horror per trattare temi come il dolore e la perdita. Non tutto è riuscito, ma ha una premessa interessante, scene di spavento ed è godibile pur nel suo perimetro di film convenzionale.
commento di Antonio_MontefalconeUn classico horror alla Stephen King dove tutto è abbastanza prevedibile. Il film comunque è ben fatto, gli attori sono credibili e il mostro fa veramente paura. Mi è piaciuto il finale dalla psicoterapeuta che dà spazio all 'ipotesi di un mostro non reale, ma metaforico.
commento di mosez78