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Kate Berlant: Cinnamon in the Wind

Regia di Bo Burnham vedi scheda film

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La recensione su Kate Berlant: Cinnamon in the Wind

di mm40
4 stelle

L'attrice Kate Berlant si cimenta in uno spettacolo di stand up comedy interamente incentrato su sé stessa, sulle sue capacità come artista, come donna e perfino come sensitiva.


Diamo un'occhiata ai due estremi della scala comica che si basa esclusivamente sulla performance: troviamo da un lato gli artisti realmente orribili a guardarsi, magari a disagio davanti al pubblico, ma dal materiale eccellente e di indubbio genio; e all'opposto altri perfettamente a casa loro sul palco, dalla straordinaria verve e dal carisma strabordante, ma che non suscitano una risatina neppure per errore. Purtroppo Kate Berlant appartiene alla seconda categoria: esuberante è un aggettivo che minimizza il suo carattere e vederla danzare e fare un sacco di mossette e faccine buffe mentre parla sicuramente può catturare l'attenzione; ma se nel caos di un'esibizione così disordinata e caciarona si prova a estrapolare una sola battuta che funzioni, l'insuccesso è assicurato. Il risultato, anzi, con la complicità della location intima e della disposizione del pubblico tutto attorno all'attrice, pare più spesso l'animazione di una festa di compleanno di un adolescente che uno show realizzato per Hulu. Cinnamon in the wind è il suo primo spettacolo comico e già la durata limitata ad appena 44 minuti – di solito il minimo sindacale per questo tipo di prodotto è l'ora tonda: qui manca un buon 25% – lascia intuire che non si tratti di un esordio ponderatissimo; quando poi il monologo ha inizio e la protagonista farfuglia frasi fatte guardandosi attorno nel locale e ricevendo grasse risate non appena fa un ghigno senza senso o alza un sopracciglio a caso, l'antipatia da parte dello spettatore è matematica. Alla regia del lavoro, dettaglio bizzarro, c'è un comico vero: Bo Burnham, che sceglie di girare lo show in un bianco e nero presumibilmente votato all'effetto retrò, quello degli spettacoli classici di stand up comedy (non a caso la Berlant, nel corso del monologo, accenna al fatto che tra i suoi idoli ci sia anche George Carlin). Il titolo deriva dalla sofisticata riflessione per la quale “la vita è come cannella nel vento: in un attimo viene soffiata via” (ed è forse una delle “battute” più forti del testo). Nel complesso: davvero poco poco poco di interessante. 4/10.

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