Regia di Iain Softley vedi scheda film
Prot è un alieno
(“Non si preoccupi, non le uscirò fuori dal petto” Prot a colloquio con lo psichiatra),
e se non lo fosse, lo sarebbe comunque, perché abbatte i parametri del convenzionale con una filosofia semplice ed efficace: cambiare il punto di vista.
(Perchè una bolla di sapone è sferica?… Una bolla di sapone è sferica, perchè questa è la sua configurazione più efficace).
Il che ci ricorda mille altri film, a cominciare da L'attimo fuggente, solo che in questo caso, il punto di vista considerato è fuori dal mondo.
Ci guarda da lontanissimo distorcendo alla grande.
I suoi duetti con lo psiachiatra che lo prende in cura affascinano:
(“Su questo pianeta io sono il dottore, lei il paziente”, “Dottore.. paziente.. curiosa distinzione umana!..)
(Tra psichiatri: “Si tratta di uno psicotico”, “Troppo semplicistico..” , “Per uno che dichiara di provenire da un altro pianeta, qual'è la tua diagnosi?...jet-lag?”)
Prot è l'uomo del mistero che si adatterà al sogno dello spettatore
(Se io le dicessi che un uomo chiamato Einstein ha detto che niente può andare più veloce della luce, cosa risponderebbe?”. “Che ha frainteso Einstein”),
e Kevin Spacey l'artigiano dello schermo cui viene affidato questo potenziale, ed è cosi abile da cucirsi addosso al Prot che, noi, sceglieremo: razionale o irrazionale, abulico o sognante, meticoloso o disarmante
(“Voglio dirti una cosa Mark, una cosa che ancora non sai. Noi K-Paxiani abbiamo vissuto abbastanza da averlo già scoperto...l'universo si espanderà poi tornerà a collassare su se stesso e poi si espanderà di nuovo ripetendo questo processo all'infinito. Ciò che non sai è che quando l'universo si aspanderà di nuovo tutto quanto sarà come adesso, qualunque errore commetterai in questa vita lo ripeterai nel tuo prossimo passaggio ogni errore che commetterai sopravviverà ancora e ancora, per sempre. Quindi il consiglio che ti do è fare le scelte giuste questa volta, perchè questa volta è tutto ciò che hai.”)
La filosofia di Prot è di una spontanea universalità, ma probabilmente per questo appare aliena a questo mondo condizionato ed incapace di discernere il semplice dal complesso. Il bello dal terribile.
K-Pax potrebbe non essere quel pianeta così lontano.
(“Adesso se vuoi, scusami, ho un raggio di luce che mi aspetta”)
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