Regia di Vincenzo Salemme vedi scheda film
Dopo il "botto" de "L'amico del cuore", a Vincenzo Salemme non è più riuscito ritrovare lo stesso successo presso pubblico e critica:salutato all'esordio come un "Pieraccioni meridionale"(chissà quanto era un complimento...),il regista e interprete napoletano casca,effettivamente,nelle trappole solite del toscano,con certi caramellosi impantanamenti nel sentimental-dozzinale e ripetendo più o meno lo stesso schema:il bravo tizio,che si innmora di una guagliona assai bella,è un pò fesso e un pò imbranato,ma così buono che alla fine la sorte gli arride. Qui si tenta addirittura un'operazione metacinematografica,con attori che fanno i personaggi,ma in realtà sono santi a mettere in scena,dal Paradiso,una storia con un intento anche ,se si vuole,umanamente apprezzabile.Il problema è che le gags di fiato ne hanno ben poco,la sceneggiatura non è ben costruita,e non bastano l'affiatamento degli interpreti e la generale giocosità dell'insieme a mascherare le crepe qualitative del film.Non così orripilante come qualcuno lo ha definito,piuttosto inconsistente a conti fatti.
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