Regia di Jean-Pierre Jeunet vedi scheda film
E' girato molto bene, in modo spigliato, e le due ore scorrono via senza momenti di stanca. Lo stile è movimentato e a volte stupisce per inventiva, soprattutto per una macchina da presa estremamente mobile e fluida. Detto questo, rimane la questione del contenuto, del messaggio, e del personaggio della protagonista. Sotto questi aspetti, il film non incontra la mia simpatia. Amelie è sotto sotto una qualunquista, che fa le cose più disparate in fondo per capriccio e soprattutto allo stesso modo, il più delle volte con distacco. Parla di sesso, droga, aborto, che pratica nella sua vita con un'indifferenza e un minimalismo che a me lasciano interdetto. Mentre è a letto con un tizio se ne sta lì senza partecipazione, senza piacere e senza dispiacere, come se fosse completamente da un'altra parte, e se la ride pure... Le stesse sue azioni mi sembrano prive di una logica comune, ma paiono messe in atto per puro capriccio e curiosità, per quanto all'inizio possa sembrare lo faccia per aiutare le persone in questione. Perché, ad es., ruba il nano al papà e mette in piedi quell'assurdo scherzo? Per dispetto e curiosità, e per vedere di nascosto l'effetto che fa... Poi mi sembra tirato per i capelli l'episodio in cui contatta a più riprese il ragazzo del sexy shop, per il modo cervellotico in cui lo fa venire a Mont Martre per dargli l'album. Amelie è una ragazza in fondo sbarazzina, furbetta, che si diverte a manovrare gli altri, a fare scherzi, e certo, a fare un piacere a questo e a quello per vedere come reagiscono... Insomma, non mi è simpatica. Mi rendo conto che proprio qui tocco l'argomento per il quale a molti questo film è piaciuto tantissimo, che si sono entusiasmati e persino commossi. Forse dipende proprio dal grado di immedesimazione con la protagonista, e da quanto di lei ci si ritrova dentro. Per taluni lei rappresenta un'ideale di vita. Un'altra cosa. Secondo me il film è pervaso da un sottile e ridente cinismo, appena percettibile ma presente, che si ravvisa soprattutto nei discorsi della voce narrante. Non mancano neppure personaggi penosi e sgradevoli.
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