Regia di Jean-Pierre Jeunet vedi scheda film
Deliziosa commedia fantastica sulla magia delle piccole cose che costituiscono il tessuto connettivo della nostra esistenza e delle quali di solito non riusciamo o non vogliamo accorgerci. Con la storia della dolcissima Amelie Poulain e dei suoi goffi e poetici tentativi di rendere felici le persone che la circondano e di conquistare l'amore dei suoi sogni, il francese Jean-Pierre Jeunet imbrocca il suo capolavoro, un surreale gioiello virato in colori acidi e ben girato nello stile sorprendente e iper-cinetico che, del resto, non fai fatica ad aspettarti dal regista di "Delicatessen". Ottimo il cast che, in linea con il tono grottesco della pellicola, ha il coraggio di utilizzare volti decisamente lontani dal concetto di divismo e, in qualche modo, persino disturbanti, colmi di imperfezioni e sfumature bizzare (in tal senso indimenticabile, nel suo essere terribilmente fastidiosa, la maschera di Dominique Pinon, sorta di attore-feticcio del regista Jeunet). Perfetta per il ruolo di Amelie la bella Audrey Tautou, con i suoi occhioni sgranati e la nota quasi comica di una pettinatura improbabile e un po' infantile. Poetica e funzionale alle atmosfere del film la colonna sonora di Yann Tiersen. In definitiva quello di Amelie Poulain è un mondo magico, surreale e, a tratti, persino un po' inquietante, un mondo non adatto a tutti i gusti e che, per essere apprezzato, necessita di grande sensibilità ed empatia da parte dello spettatore, un mondo nel quale è bello perdersi, come in balia di un sogno ad occhi aperti. Gran film davvero: rivisto ieri per l'ennesima volta in dieci anni non ha perso assolutamente nulla del suo fascino. Scandalosamente basso il voto di Film.Tv, per quanto mi riguarda cinque stelle.
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