Regia di Jean-Pierre Jeunet vedi scheda film
Cresciuta in una famiglia parigina che ha inamidato i sentimenti, a 23 anni Amelie (Tatou) scopre la scatola dei ricordi di un uomo che era vissuto nella sua precedente abitazione. Ed è allora che decide di dedicare agli altri la propria vita, trasformandosi in un Cupido postmoderno o improvvisando caracollanti cacce al tesoro per un ragazzo che ha smarrito il suo album di fototessere e che si innamorerà di lei.
Impaginato in modo sublime, puntellato da una voce fuori campo dal sapore antico, impreziosito dai virtuosismi di macchina (dolly e steady-cam sono utilizzati come in pochi altri film), Il favoloso mondo di Amelie è anche una magnifica elegia sul valore prezioso dei piccoli piaceri della vita, come infilare la mano in un sacco di legumi o spaccare la crème brulèe col cucchiaio. Coloratissimo e formalmente impeccabile, sul piano dei contenuti il film di Jean-Pierre Jeunet conserva un invidiabile equilibrio che non lo lascia mai scantonare nella trappola del buonismo. E così i beneficiari delle azioni di Amèlie-angelo-custode non sempre ottengono il meglio da ciò che viene dato loro…
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