Regia di Silvio Soldini vedi scheda film
Questo film è poesia. Il complice connubio tra sceneggiatura e immagine restituisce la leggerezza poetica della trama. Tobias è un'artista che non ha bisogno di conferme, conosce la propria grandezza. E' un'idealista che sa sublimare come pochi la propria vita interiore, i propri pensieri e Line, la donna idealizzata e irraggiungibile, sorgente di ogni sentimento che ha la grandezza dell'amore. Line arriverà, la vera Line, e sarà supponente, altezzosa, accademica, prosaica; lui con l'umiltà e lo spessore del suo talento la sublimerà e le farà capire che "solo diventando niente si può diventare scrittori" e in questo concetto, semplice e immenso nel contempo, c'è la chiave di ogni pensiero del protagonista. La poesia aleggia nelle atmosfere oniriche al limite del grottesco (nell'inseguimento all'autobus o negli appostamenti impossibili), si scopriranno alcuni versi struggenti e di un'intensità incredibile di Tobias e la sua voce profonda, calorosa, eterea, epiteto ideale per lo spessore dei suoi pensieri, sarà la protagonista di questo film. Bellissima la fotografia, curata in ogni particolare, ci regala scene indimenticabili tra cui quella celebre della locandina dove si ha la riprova che in questo film l'immagine è poesia. Sicuramente uno dei migliori film italiani di questi ultimi anni. La mia immedesimazione col protagonista è d'obbligo, per l'amore viscerale che ho del suo modo di essere fuori da ogni schema, sopra le nuvole, senza limiti e senza freni e con la naturale accettazione del proprio essere senza false modestie.
Il volto di Tobias è il suo. Franek dà una prova eccelsa di recitazione, l'intensità del suo sguardo è eloquente e disarmante, la gesticolazione curata in ogni particolare, lo spessore che trasmette al personaggio grazie alla sua naturale capacità espressiva di qualsiasi sentimento notevole. Fuori dal mondo, è Tobias per eccellenza.
La poesia e l'ariosità della ripresa, la meticolosità di ogni particolare che accompagna la capacità del protagonista di stupirsi di fronte alla quotidiana novità del mondo sono il grande risultato di una regia perfetta! La cinepresa non si fa cogliere mai impreparata, le immagini sono sublimi, il servizio che la regia rende alla trama è impagabile (basti pensare al capogiro che viene rappresentato all'inizio quando Tobias cade a terra). Ogni ripresa ci fa vedere il mondo con gli occhi dell'artista e la perfezione che si respira nell'accuratezza del doppiaggio, del suono, della fotografia sono qualità rare nei film italiani. Soldini raggiunge la poesia del cinema e ce la fa respirare, complici una sceneggiatura pressochè perfetta e degli attori di uno spessore notevole.
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