Regia di Antonio Manetti, Marco Manetti vedi scheda film
AL CINEMA
Diabolik e Eva stanno facendo la posta ad una serie di antiche monete che la nobildonna proprietaria intende far valutare.
L'agguato viene, come di consueto, organizzato nei minimi dettagli e le sembianze dell'impiegata di banca di fiducia della contessa (interpretata in un colorito cameo da Barbara Bouchet) vengono assunte da Eva mediante l'utilizzo della solita sofisticata maschera facciale con cui la ladra riesce a tramutarsi nel clone perfetto della persona interessata. Purtroppo per i due abili ladri, a quel bottino ha già messo occhio un'altra banda di malviventi, che rapina la banca proprio un attimo prima che Diabolik entri in azione.
Ora la nostra coppia di ladri dovrà vedersela con i colleghi spietati ed armati sino ai denti, che riusciranno a catturare non solo Diabolik (ancora interpretato dal granitico Giacomo Gianniotti), ma persino l'ispettore Ginko (Valerio Mastandrea). La prigionia assieme favorirà un nuovo approccio tra i due accerrimi nemici, che impareranno forse anche a rispettarsi di più, pur restando baluardi di due mondi antitetici e completamente incompatibili tra di loro.
Tra le altre confidenze, Ginko, e di conseguenza noi spettatori, verremo edotti della misteriosa ed affascinante "genesi" di Diabolik (il giovane ladro è impersonato dall'affascinante Lorenzo Zurzolo, giovane attore dallo sguardo di ghiaccio molto pertinente al ruolo). Il riscatto dei due prigionieri potrà aver luogo grazie all'intervento fatidico di due donne toste come Eva Kant (Miriam Leone) e la duchessa Altea di Vallenberg (Monica Bellucci).
Diabolik, chi sei? è anche, e prima di tutto, il titolo dell'albo che ha prestato la storia a questo ultimo episodio della celebre trilogia sul ladro in calzamaglia nera nato dalla penna e dalla fantasia delle sorelle Giussani.
Si tratta infatti di una storia a fumetti pubblicata per la prima volta nel quinto albo del settimo anno della serie edita dalla Editrice Astorina il 4 marzo 1968. Ormai giunti all'ultimo capitolo, il nuovo Diabolik cinematografico bisogna ammettere che ha ingranato la marcia giusta e, pur senza il Marinelli originario, funziona alla grande, grazie alla strepitosa ambientazione, alle locations irresistibili, alla meravigliosa atmosfera vintage che convince sempre più.
E anche la recitazione assurda degli attori, calcata, sopra le righe, a volte persino ridicola come quando a parlare con accento straniero è la bambola-Bellucci, ecco che tutto funziona alla perfezione, offrendo allo spettatore un divertimento garantito, attraverso un prodotto confezionato extralusso, musicato alla grande da una colonna sonora gradevole e pertinentemente vintage ad opera di Pio e Aldo De Scalzi, che vede nella nutrita colonna sonora pezzo di Mario Biondi (La mia sola attrazione) e di Calibro 35 + Alan Sorrenti (Ti chiami Diabolik).
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