Regia di Scott Hicks vedi scheda film
Il film è liberamente ispirato al racconto Uomini bassi in soprabito giallo (Low Men in Yellow Coats) di Stephen King, tratto dall'omonima pentalogia pubblicata appunto in un unico volume sotto il titolo Cuori in Atlantide (Hearts in Atlantis), libro che al momento non ho ancora avuto occasione di leggere, ma che so avere forti connessioni con la saga de La Torre Nera. Basandosi soltanto sul soggetto, in apparenza si potrebbe pensare a un altro capitolo da aggiungere alla nutrita schiera di successi del calibro di Stand by Me - Ricordo di un'estate (1986), I Goonies (1985), E.T. L'extra-terrestre (1982) o perfino il più recente Super 8 (2011). In effetti pure io ne ero persuaso, lo riconosco, avendo amato ciascuno di quei titoli. Occorre allora precisare che in questo caso il genere, invece che verso l'avventura o la commedia, è assai più improntato sul tono squisitamente drammatico, intimista e meditabondo. Non lo si consideri però necessariamente un difetto. Basta soltanto esserne consapevoli, onde evitare sgradite delusioni.
La trama è ben costruita, senza sbavature, capace di scene commoventi. Il rapporto nato tra il misterioso Ted Brautigan (Anthony Hopkins) e il piccolo Robert "Bobby" Garfield (Anton Yelchin), in particolare, è quello in grado di conquistare e mantenere vivo l'interesse. Buona, in generale, la prova degli attori. Efficace la colonna sonora.
Come ho già detto, presto mi son dovuto ricredere circa la mia errata convinzione sulla natura "picaresca" dell'opera, che al contrario sceglie di privilegiare altri aspetti, tematiche serie, in un atmosfera più malinconica, a tratti quasi oscura, fin tragica, e secondo uno sguardo più adulto (mi si passi il termine). Non è sua intenzione divertire, ripeto, quanto piuttosto contribuire a una riflessione più ampia. E a mio avviso vi riesce con un risultato più che dignitoso, toccando le giuste corde, così da meritare infine di essere ricordato con positivo giudizio.
Per Bobby Garfield, fotografo di mezza età, il passato bussa alla porta quando la morte di un amico d'infanzia lo costringe a tornare nella città in cui è cresciuto e al ricordo dell'estate dei suoi undici anni, nel 1960. Un'estate passata con gli amici del cuore, Carol e Sully, e segnata dall'arrivo di Ted Brautigan, il nuovo inquilino della pensione in cui viveva con la madre Liz, donna amareggiata e presa esclusivamente dai suoi problemi. L'uomo celava un trascorso tormentato e strani poteri...
Composte da Mychael Danna, queste musiche accompagnano le immagini imprimendo un trasporto emotivo ancora maggiore. Un lavoro condotto con professionalità, che si lascia di certo apprezzare.
Niente.
Ted Brautigan, l'inquilino. Notevole, come sempre.
Elizabeth "Liz" Garfield, la madre. Discreta.
Robert "Bobby" Garfield da bambino. Eccellente.
Robert "Bobby" Garfield da adulto. Ottimo.
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