Regia di Scott Hicks vedi scheda film
Il destino che certi racconti di King è quello che vengono rapiti dal cinema e fatti propri e forse anche meno male, dato che i racconto in sé stesso spesso non sono che storielle di routine. Un regista che in pratica viene dall’Australia, quindi con un gusto cinematografico non inquinato dall’hollywoodiano più esteso, almeno fino a questo film. La partenza è sul piede giusto dato che siamo in mano a William Goldman. Il discorso del paranormale incide, ma non più di tanto ed è questo che lo distingue nettamente dal genere, ma vengono fuori le figure, quasi, nostalgiche dei protagonisti che sono poi la vera essenza del film stesso. E’ un film prettamente di memoria e quindi le atmosfere sono ben condotte a questa finalità, la magia di aver provato una cosa fuori dal mondo una volta nella vita contribuisce a dare al ragazzo cresciuto quella scintilla necessaria per impostare la propria vita. Un bel lavoro di attori e di fotografia e Kieslowski ne è una garanzia sicura ed una mano leggera di regia.
uan tram delicatamente tratatta
Mano leggera che permette alla storia di entrare nella maniera migliore
Una bella interpretazione lontana da certe altre che ormai lo hanno caratterizzato
Una belal prsenza e con prexcise particolarità di recitazione affinata
In accoppiata con il grandea ttore riesce benissimo
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