Regia di Peter Jackson vedi scheda film
VOTO : 8.
Film che segna l’inizio della trilogia che sta agli 2000 come “Guerre stellari” sta agli anni ottanta.
Volendo fare un paragone stretto, qui siamo più in una fase introduttiva della vicenda (“Guerre stellari” in questo fu molto più completo), e manca comunque qualcosa (non c’è per niente un finale), ma lo spettacolo offerto è comunque di altissimo livello e lascia l’acquolina in bocca in attesa dei capitoli seguenti.
Frodo Baggins (Elijah Wood) è un giovane Hobbit che viene in possesso di un anello ambito da tutti, lasciatogli in eredità da Bilbo Baggins (Ian Holm).
I sui poteri sono straordinari, e in grado di determinare le sorti della Terra di Mezzo e Sauron, l’oscuro signore di Mordor, ne vuole tornare in possesso.
Con coraggio, e con i suoi grandi amici, partirà per un’epica avventura nella quale troverà tanti fedeli seguaci di varia natura, tra i quali il mago Gandalf (Ian McKellen).
Ma anche i maligni non mancheranno di manifestarsi, tra questi l’acerrimo nemico di Gandalf, ovvero Saruman (Christopher Lee).
Film che rappresenta l’inizio di un’epica avventura che ha segnato il cinema su larga scala degli anni duemila.
Per me è stato amore puro al primo sguardo, unica pecca rimane il suo non avere un finale concreto, e su questo probabilmente si poteva lavorare un po’ meglio, ma poi l’obiettivo complessivo forse richiedeva una soluzione di questo genere.
Per il resto lo spettacolo visivo è assolutamente garantito, Jackson cura tutto nei minimi dettagli (e la Nuova Zelanda si rivela scelta azzeccatissima per le locations on stage) e, se da un lato questo film è il meno spettacolare del trittico, dall’altro sa essere altrettanto valido nell’introdurre lo spettatore in una storia mitica e coinvolgente.
Tutto l’insieme è un festival per lo sguardo (e per l’udito visto nei modi giusti che il film comunque richiede), un intrattenimento decisamente superiore ai blockbuster hollywoodiani, caratterizzato da uno sfarzo di mezzi (ben sfruttati), ma anche da eccellenze recitative (McKellen e Lee sono da paura, soprattutto quando vengono a contatto diretto) e da un contesto che parla da solo.
Così tutto ebbe inizio per poi compiersi a seguire, ma comunque con un gusto d’insieme da evidenziare e la Nuova Zelanda diviene luogo di culto.
Insomma siamo di fronte a un’avventura che nell’insieme della trilogia assume un ruolo importante (anche se non preponderante e Jackson è stato anche bravo a dare un minimo di indipendenza globale), visto da solo per suo conto manca sicuramente qualcosa, ma chi ha visto questa introduzione raramente si è fermato qui.
Spettacolo puro.
VOTO : 8. Lavoro tecnico davvero eccelso, la sua è un'impresa teutonica vinta alla grande.
VOTO : 6/7. Piuttosto convincente, ci mette carattere e determinazione.
VOTO : 7++. Davvero convincente, in un ruolo ben rappresentato. La classe non è acqua e si vede. Mitico.
VOTO : 6. Sufficiente.
VOTO : 6/7. Il suo personaggio ha assai meno spazio di quello dell'avversario interpretato da Mckellen, ma quando si trovano uno di fronte all'altro son dolori per tutti.
VOTO : 6++. Soddisfacente.
VOTO : 6,5. Mette in mostra carisma e temperamento.
VOTO : 6++. Quando è in scena risulta incantevole.
VOTO : 6+. Poco spazio per lei, ma quando è in scena si fa sempre notare.
VOTO : 6++. Spalla all'altezza della situazione.
VOTO : 6++. Spalla all'altezza della situazione.
VOTO : 6++. Si trova bene nella parte, senza far grandi cose offre comunque il suo contributo.
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