Trama
Don Camillo e Peppone hanno lasciato il paesello e vivono a Roma: uno è senatore, l'altro monsignore di Curia. Nella Bassa però gli animi dei compaesani non sono cambiati e sono sempre inclini alla rissa politica. Motivo del contendere, questa volta, è la costruzione di nuovi alloggi popolari in un terreno su cui sorge una piccola cappella votiva molto venerata. Dai rispettivi superiori i due vecchi leoni vengono rispediti al paese per tentare la mediazione che si risolve nel più classico dei "compromessi storici".
Note
Quarto episodio della serie tratta dai romanzi di Guareschi, denuncia la stanchezza della serie, nonostante la bravura degli interpreti.
Recensioni
La debolezza del quarto capitolo risiede nell’assunto iniziale: in accordo con la logica del “promuovere per rimuovere”, com’è possibile credere ad un manesco parroco di campagna diventato monsignore in Vaticano e ad un ignorante sindaco di provincia in un seggio senatoriale? Regge fino ad un certo punto la satira nei confronti della vacua ampollosità… leggi tutto
2 recensioni sufficienti
Recensioni
Anche questa una puntata veramente bellissima... peccato pre la parte finale che lascia una tristezza incredibile in fondo al cuore... e soprattutto fa disperare il pensiero di non potere rivedere mai più insieme Peppone e Don Camillo..... grazie, vi amiamo! leggi tutto
2 recensioni positive
Recensioni
Don Camillo è diventato Monsignore e Peppone è Senatore. Ritornano al paese d'origine, ricominciano a litigare e si trovano di fronte nuovi problemi.
Arrivata al quarto capitolo, la saga di Don Camillo inizia a mostrare già la corda. I protagonisti sono bravi ma rifanno loro stessi, molte idee sono scopiazzate e l'umorismo è di basso livello. leggi tutto
2 recensioni negative
Sono legato ai film di Don Camillo sia da un’amore cinematografico, sia dall’amore per le tradizioni e la storia della nostra Italia.
Inoltre, mi risveglia sempre numerosi ricordi, non tanto diretti (non…
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Commenti (9) vedi tutti
Commedia che fa forza sulla dicotomia esistente (allora come, meno ma ancora, oggi) in termini politici: la Chiesa da un lato, rappresentata da uno strepitoso Fernandel schizofrenico Monsignore (parla con Cristo!) e ortodosso sino al midollo; il comunismo dall'altro, ben tratteggiato dallo stalinista, sin dal look, Peppone/Gino Cervi.
commento di undyingDimenticabile.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiIl Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro….. Che dire, 'proletarinesimo cristiano'. Sempre bello!!! Quasi all'altezza del terzo.
commento di BradyCerto arrivati al quarto episodio le battute cominciano ad essere ripetitive ma non mi stancano mai.Avrò visto tutta la serie almeno 500 volte (ed è una stima molto contenuta…).
commento di bossossosempre Gallone in regia.Quarto film i due personaggi sono promossi da parroco a monsignore Don Camillo da sindaco a senatore Peppone.Bravi come sempre Fernandel e Cervi(si rievoca anche i gravi fatti di Genova con la caduta del governo Tambroni)
commento di antonio de curtisvedere i film di cervi-fernandel è sempre un piacere
commento di Aulentadiscreto
commento di leo$bello
commento di bocchanDue grandi attori che danno il meglio di se stessi: Fernandel indimenticabile e il bravissimo Gino Cervi. Un film divertente, pieno di sentimento e ironia. Bruno
commento di bguerrieri