Regia di Maria de Medeiros vedi scheda film
In realtà questo film ha vari meriti, al di là dei puri limiti cinematografici, e varie chiavi di lettura. Prima di tutto, ci ricorda che solo 30 anni fa in Portogallo si torturava: altri tempi, noi cominciavamo ad affrontare le Brigate Rosse completamente impreparati, si era tutti un po' più ingenui, deficienti ed idealisti. La storia è quella della splendida, fantastica rivolta che ribaltò il governo fascista in Portogallo, riportando la libertà e terminando i massacri degli Africani (che in futuro avranno comunque modo di massacrarsi tra loro). Tale rivolta, senza spargere sangue, evitò la guerra civile e da quanto si dice nei film fu guidata da questi capitani coraggiosi. Poi c'è un discorso personale: la madre della regista (interpretata da lei!) fa la figura di una gran troia e la figlia ha potuto così vendicarsi, a distanza di tempo, dallo shock infantile (i genitori si separarono poco dopo questi fatti). Infine c'è l'ultima scena, che ci fa vedere una folla ipnotizzata che grida: il popolo unito non sarà mai vinto, con la stessa ottusità e automazione con cui è pronta a gridare Heil Hitler o altre stronzate. Torna in mente la frase del maggiore, oramai disilluso: "Le masse non hanno altro scopo se non quello di essere manipolate", senza dimenticare l'immenso Voltaire: "... sempre superficiali, sempre esagerati nelle loro opinioni violente e mutevoli, capaci di non vedere nulla e capaci di dire tutto, di credere a tutto, di dimenticare tutto".
Sempre un po' sopra le righe, ma questa volta va bene così
Di un'antipatia unica, purtroppo per lei fa anche la parte di una vacca.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta