Regia di John Moore vedi scheda film
Un pilota della Marina americana, il tenente Burnett (Owen Wilson) è pronto a lasciare la divisa perché vorrebbe combattere e servire il suo Paese. Il conflitto serbobosniaco è un rebus politico ed etnico e il giovanotto morde il freno. L’ammiraglio (un Gene Hackman poche altre volte così sbiadito) spedisce il giovane ufficiale in ricognizione. L’aereo va fuori rotta, fotografa fosse comuni e movimenti di truppe serbe e viene abbattuto. Burnett sopravvive, ma è braccato dai soldati e da un cecchino-predatore. Da questo momento il film, tradotto in immagini il “soggetto” annunciato dal titolo, si lancia, senza intreccio e con dialoghi risibili, in un rush effettato verso la salvezza che miscela la meccanica idiota dei videogame (tutti sparano e hanno una mira pietosa) con una sorta di decathlon di guerra (salto nella fossa comune, slalom tra le mine, corsa campestre, salto triplo mortale, pattinaggio su ghiaccio e parapendio con fune da elicottero). Wilson non si scrolla di dosso quell’aria da comprimario, gli sceneggiatori praticano ogni codicillo dell’inverosimiglianza, il regista è al suo debutto, dopo aver impressionato i produttori con uno spot per un gioco della SEGA.
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