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Blek giek

Regia di Enrico Caria vedi scheda film

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La recensione su Blek giek

di FilmTv Rivista
6 stelle

Sballottato come un guscio di noce tra le onde sollevate dalle corazzate natalizie, questo film diretto da Enrico Caria riesce a galleggiare. Buon ritmo, una sceneggiatura briosa e un cast affiatato, fanno di questo film un piccolo, inaspettato regalo di Natale. Tutto prende il via da Scellone, un piccolo spacciatore latitante del litorale romano, l’unico in possesso di una droga nuova e potente chiamata “blek giek”. Questo stupefacente fa provare incredibili stati di allucinazione e conduce chi lo usa in uno stato di morte apparente. Lo sfigato Ragno, dopo i racconti degli amici, vuole assolutamente provare il blek giek e inizia a tampinare Scellone, il quale invece ha seri problemi di salute e deve subire un trapianto cardiaco gestito dal suo dentista, medico della mala. Lo studio del dentista, improvvisato come sala operatoria, diventa il fulcro di un crescendo tarantiniano che regala momenti di vero pulp, comicità grottesca e incessanti inseguimenti tra i personaggi. Disegnatore, scrittore e iena televisiva in prova, Caria traduce la sua visione fumettistica in questa black comedy, in cui con la sua abilità di scrittura sa sfruttare le doti di Biagio Izzo, Greg & Lillo, e dei bravi caratteristi che completano il cast.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 3 del 2001

Autore: Fabrizio Liberti

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