Scellone, piccolo spacciatore latitante del litorale romano, è l'unico a disporre di una nuova e potente droga chiamata "blek giek", capace di far provare incredibili stati di allucinazione e di indurre chi lo assume in uno stato di morte apparente. Dopo i racconti degli amici, lo sfigato Ragno vuole assolutamente provare il blek giek e inizia a tampinare Scellone, il quale invece ha seri problemi di salute e deve subire un trapianto cardiaco gestito dal suo dentista, medico della mala...
Note
Disegnatore e scrittore, Caria ("Carogne") dà sfogo al suo immaginario fumettistico in questa "black comedy" che sfrutta al meglio le doti di un inedito cast.
Lillo e Greg sprecatissimi, Biagio Izzo al solito pessimo, in un film unicamente confusionario e caotico, senza una minima gag un tantino spiritosa. Bah.
Si vede che la storia esce fuori da fumetti ed il regista stesso dà la garanzia della provenienza, ed anche un limite per il film stesso, che spesso casca nel bozzettismo e nella scenetta fine a sé stessa.
C'è da riconoscere che non è facile mettere alla berlina un argomento come questo, ed in certo senso regia e sceneggiatura ci sono riusciti, facendo… leggi tutto
sorpresa gradita questo film del Caria. Diverte, non annoia, scivola giu' bene la trama con non poche trovate azzeccate e colpi di scena. Bravi gli attori, da recuperare e sfruttare di +. Invece di far "lavorare" i neriparenti, oldoini, salemme ecc. dovrebbero finanziare questi giovani autori, bravi con talento e con idee fresche. leggi tutto
Nei sobborghi romani il trucido Scellone spaccia Blek Giek, droga potentissima che riduce i tossici in stato di morte apparente. Ma un giorno Scellone si ritrova ad avere urgente bisogno di un cuore nuovo...
Terza regia per Enrico Caria e primo discreto successo di pubblico dopo 17 (1992) e Carogne (1997). Blek Giek è una commediola sgangherata dalle tematiche ormai abusate (il… leggi tutto
Nei sobborghi romani il trucido Scellone spaccia Blek Giek, droga potentissima che riduce i tossici in stato di morte apparente. Ma un giorno Scellone si ritrova ad avere urgente bisogno di un cuore nuovo...
Terza regia per Enrico Caria e primo discreto successo di pubblico dopo 17 (1992) e Carogne (1997). Blek Giek è una commediola sgangherata dalle tematiche ormai abusate (il…
Operazione che ispira simpatia, anche per il personale coinvolto nel progetto, in particolare Biagio Izzo e la coppia Lillo & Greg. Però mi sembra che l'esile sceneggiatura sarebbe stata appena sufficiente per un cortometraggio, mentre così qualche buona gag arriva diluita in mezzo a soporiferi episodi di raccordo.
Un film a dir poco demenziale. Premesso che sono tutt'altro che un bacchettone e che anche le scene oseè non mi disturbano, anzi mi piacciono soprattutto quando necessarie all'economia del film, devo dire che questo film é infarcito solo di parolacce, volgarità, doppi sensi pesanti, scene - mi si perdoni il gioco di parole - oscene, quale quello della pistola…
Si vede che la storia esce fuori da fumetti ed il regista stesso dà la garanzia della provenienza, ed anche un limite per il film stesso, che spesso casca nel bozzettismo e nella scenetta fine a sé stessa.
C'è da riconoscere che non è facile mettere alla berlina un argomento come questo, ed in certo senso regia e sceneggiatura ci sono riusciti, facendo…
sorpresa gradita questo film del Caria. Diverte, non annoia, scivola giu' bene la trama con non poche trovate azzeccate e colpi di scena. Bravi gli attori, da recuperare e sfruttare di +. Invece di far "lavorare" i neriparenti, oldoini, salemme ecc. dovrebbero finanziare questi giovani autori, bravi con talento e con idee fresche.
Buon pulp film all'italiana, con la sua dose di cattiveria e di ironia che fa sorridere in modo, a mio avviso, amaro. Ci sono infatti riferimenti a comportamenti (l'uso dell'acido ad esempio) e modi di pensare reali, benché qui estremizzati. E poi il mondo della droga, che per es. è scomparso dalla televisione.
Un film divertente e disimpegnato che è un miscuglio di pulp all'italiana (tanti morti e sangue, ma il motivo non sempre è chiaro), e molta ironia (il cast di comici, e tutta la cialtroneria di personaggi e situazioni). Si lascia vedere (Lillo che dice 100 volte: "E' morto" da strafatto è troppo simpatico . Voto: 6.
Ho provato, anni dopo dall’uscita del film, a ripropormi la visione di “Blek Giek”, un pulp-grottesco-demenziale all’Italiana di Enrico Caria. Una tarantinata all’acqua di rose (più acqua che rose) che all’epoca mi deluse estremamente e che ho provato a rivedere con un occhio più osservatore. Purtroppo (o per fortuna) l’idea che ho di Blek Giek è rimasta la stessa. Mi spiace…
SIMPATICO, io mi sono divertito un sacco a guardarlo. Non è certo una commedia impegnata, ma è sicuramente fatta con cura. Non è il classico film comico italiano con belle donne nude ogni due minuti o con battute semplicemente volgari. Lo definerei "grottesco". Sicuramente molto meglio dei film di Vanzina.
Sballottato come un guscio di noce tra le onde sollevate dalle corazzate natalizie, questo film diretto da Enrico Caria riesce a galleggiare. Buon ritmo, una sceneggiatura briosa e un cast affiatato, fanno di questo film un piccolo, inaspettato regalo di Natale. Tutto prende il via da Scellone, un piccolo spacciatore latitante del litorale romano, l’unico in possesso di una droga nuova e…
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Commenti (3) vedi tutti
Lillo e Greg sprecatissimi, Biagio Izzo al solito pessimo, in un film unicamente confusionario e caotico, senza una minima gag un tantino spiritosa. Bah.
commento di silviodifedeFa parte di quei Films Demenziali di pochissima resa e le Storie sono ovviamente banali e per nulla interessanti quindi senza pretese.voto.0.
commento di chribio1Filmetto scialbo… non perdete tempo a guardarlo…
commento di manuele