Regia di Christoph Hochhäusler vedi scheda film
Titolo epico e fassbinderiano per la saga criminal-mélo di Christoph Hochhäusler, che con la storia di Robert e della sua compagna trans Leni cerca di indagare i confini della fedeltà e della moralità in un rapporto di coppia. Il formato televisivo del film non aiuta a penetrare bene le intenzioni stilistiche del regista, che pure ci sono e vantano dissolvenze incrociate, jump-cut e sporadiche luci al neon: è come se un freno rallentasse ogni entusiasmo, e costringesse a tagliare un flusso emotivo. Comunque sia, il film rimane un accattivante ricettacolo di inganni, tradimenti, doppi giochi e passioni incontrollate, e sa fornire allo spettatore un numero sufficiente di informazioni narrative per costruire dei plot twist che non appaiano come tradimenti. Forse il finale redimente, che lascia pochi dubbi etici, è davvero troppo semplificante, e la logorrea superflua supera il tenore melodrammatico raffreddandolo, ma Till the end of the night rimane un oggetto curioso per osservare da fuori le contingenti necessità di un cinema televisivo nazionale (tedesco) da cui provengono molti registi che popolano i festival di tutto il mondo. E Hochhäusler davvero non se la sente di negare questa sua origine dal piccolo schermo.
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