Regia di Giacomo Abbruzzese vedi scheda film
Piccolo film d'esordio di Giacomo Abruzzese, che tenta la via del Cinema quasi sperimentale o, quantomeno, molto moderno. Storia di un clandestino bielorusso, che arrivato in Francia dopo aver perso l'amico nel tragitto, ha come sola speranza di inclusione, l'arruolamento nella famigerata Legione Francese, che dà, dopo cinque anni di servizio, una nuova identità e una nuova cittadinanza. Fin qui tutto bene, anche se il livello non è eccelso. Il film precipita poi in un discutibile passaggio in Niger, dove finiscono per intersecarsi la vita di un leader di ribelli locali e quella del protagonista, giunto fin là per liberare degli ostaggi. Senza svelare troppo, i destini dei due uomini cambieranno per sempre. Un'ora e mezza statica e noiosa, dove le parole, in francese, sono poche e gli sguardi lividi o assenti. Neppure le scene di addestramento nella Legione, hanno forza, se non, forse, gli attimi di battaglia nella foresta africana, ripresi con l'occhio di una telecamera a rilevazione di calore, per una decina di minuti di Cinema interessante e straniante. Il resto ve lo regalo tutto. Belle le intenzioni, bella l'idea di staccarsi da un certo Cinema di massa, ma ci vuole qualcosa di più, decisamente.
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