Regia di Juan Carlos Fresnadillo vedi scheda film
Film-Basic. Donzella Uber Alles.
Io drago (occidentale: due paia di zampe, un paio d’ali).
Tu draghi. (Ah-ah, ha fatto la battuta su drago-draghi.)
Egli draga, noi draghiamo, voi dragate, essi dragano.
Il fondo? O la superficie?
Tra l’infralitorale e il batiale, dove un po’ di luce arriv’ancora.
Comunque in questo caso, e non è un grossissimo spoiler: ELLA drago.
E chi si droga di droka? Purtroppo nessuno, o così almeno pare; purtroppo.
“This story always ends the same.”
L’ambientazione di “Damsel” si avvale dei paesaggi (ovviamente ritoccati e implementati dalla CGI, e il pensiero s’incammina, con molta nostalgia e poco fastidio, verso "Game of Thrones", in attesa della ripresa di "House of the Dragon") del distretto portoghese di Santarém (ex provincia tradizionale e regione naturale del Ribatejo), ma per la veduta dall’alto dell’ansa di un grande fiume non penso si sia utilizzato il Tago bensì quelle celeberrime che il Reno fa in Renania a monte di Coblenza. E questa è la cosa più interessante che mi vien da dire sul tutto sommato, ma niente più, gradevole film – diretto da Juan Carlos Fresnadillo (il cui curriculum vanta - per dire, eh - “Intacto”, “28 Weeks Later” ed “Intruders”), scritto da Dan Mazeau (il cui retroterra è costituito - per dire, eh - da “Wrath of the Titans” e “Fast X”) e prodotto da (per dire, eh) Joe Roth & Jeff Kirschenbaum per Netflix – che vorrebbe (semplicemente o semplicisticamente?) modificare il paradigma della “storia che finisce sempre allo stesso modo”, quando invece basterebbe ricordare che “Biancaneve e i Sette Nani” è una storia di sottoproletariato affetto da anomalie genetiche, disfunzioni endocrine e alterazioni metaboliche, ma va beh.
“You poor thing… What happened to you?”
Millie Bobby Brown (“Stranger Things”, “Godzilla: King of the Monsters”, “Enola Holmes”, “Godzilla vs. Kong”, “Enola Holmes 2”, “the Electric State”) e la sua controfigura Yasmin McCullough (“Madame Web”) ce la mettono tutta, così come Ray Winstone (“Ladybird Ladybird”, “Sexy Beast”, “the Departed”), Angela Bassett (“Malcolm X”, “Strange Days”, “Sunshine State”, “Black Panther”), Robin Wright (the Princess Bride, Unbreakable, the Pledge, the Conspirator, the Girl with the Dragon Tattoo, House of Cards, the Congress, Blade Runner 2049, Land), Nick Robinson, Brooke Carter e Shohreh Aghdashloo (“the Expanse”), che dà la voce mentale alla draghessa. Fotografia di Larry Fong (300, WatchMen, Sucker Punch, Super 8, the Tomorrow War), montaggio di John Gilbert (“the Lord of the Rings: the Fellowship of the Ring”, “Hacksaw Ridge”) e musiche di David Fleming arrangiate e prodotte da (pim-pum-pam) Hans Zimmer.
Meglio rispolverare l’emulazione di una consolle/arcade per MSX di metà anni ‘80, allora?
Non so, ma non si dice mai di no a una partita a “Spelonche”.
E a proposito di Basic, ecco il ragionamento “creativo” & produttivo alla base di “Damsel”:
10 IF “Questa storia NON finisce sempre allo stesso modo.” GOTO 30 ELSE 20
20 IF “Questa storia finisce sempre allo stesso modo.” THEN 40
30 PRINT “Povero piccolino… Cosa ti è successo?” GOSUB 10
40 LOAD ‘n’ RUN “Damsel”
50 (The) END.
Inoltre, è "Rated PG-13", ma il fatto (spannometrico) è che risulta forse sì troppo violento/pauroso per gli under-12/13, ma per gli over-13/14 è già troppo banale/ingenuo e riconoscibilmente calcolato a tavolino: insomma... la fascia di pubblico cui si rivolge è ampia 12/24 (oppure 0) mesi... Poi, oh, magari farà sfracelli "in tutti i modi, in tutti i luoghi, in tutti i laghi, in tutto il mondo", eh...
Chiedo scusa ai nerd boomer-millennial per gli errori, ma sono tipo 30 anni che non scrivo (“programmo” mi pare un filo esagerato) in Basic.
* * ¾ (***)
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