Regia di Lee W. Beaver (Carlo Lizzani) vedi scheda film
Lo " Spaghetti Western " incontra l' impegno politico ...
Un bambino ferito , scampato ad un eccidio di peones messicani , viene adottato da una famiglia di predicatori itineranti . Dopo qualche anno , quando la sorella adottiva scappa in cerca di una vita più frivola , lui si mette alla sua ricerca e scopre di esere un ottimo tiratore ... Il Western Spaghetti incontra l' impegno politico e Carlo Lizzani è il regista giusto per questa ibridazione . E' una pellicola piuttosto bizzarra , con un personaggio originale , anzi proprio eccentrico , lo svedese Lou Castel , co-protagonista anche del coevo " Quien sabe " .
L' attore , ribelle per eccellenza , è qui un pistolero maldestro ma micidiale , a sottolineare come sia sempre necessaria la violenza per scardinare le inique oppressioni . L' atmosfera gotica e spettrale che predomina nel film è ben evidenziata da alcune locations ( come l' improbabile tempio azteco ) e dal vampiresco personaggio del villain , l' aristocratico razzista Mark Damon ( ottimo ) , spiritato , pallido e decadente .
A rimarcare le tematiche sociali della pellicola , c' è anche la carismatica presenza di Pier Paolo Pasolini ( capo morale degli oppressi ) , che si è portato dietro pure il nerovestito Franco Citti e l' allegro Ninetto Davoli . Musiche invece non memorabili di Riz Ortolani . Una pellicola decisamente anomala sotto tanti punti di vista , ma con diverse scene ben girate , specialmente quelle più tipicamente " Spaghetti " ( il massacro iniziale , il tiro al bicchiere ed il duello sugli sgabelli ) . Gli concedo un buon 6,5 .
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