Regia di Patric Chiha vedi scheda film
Un uomo e una donna, vere e proprie presenze, infestano una discoteca /limbo con tanto di dannati e Béatrice Dalle/Caronte all'ingresso, nel susseguirsi dei decenni con la Storia francese, presente ma irraggiungibile, sullo sfondo.
Lynch spesso nei suoi film inserisce momenti onirici che si aggirano su un bilico tra il grottesco e il ridicolo, riuscendo miracolosamente a uscirne non solo indenne, ma rafforzato.
E' un gioco narrativo molto difficile e pericoloso e questo film ci si butta dentro con entrambi i piedi: è come passare due ore dentro il Club Silencio, ma senza Lynch a tenerti per mano.
E se all'inizio sembra dominare su tutto il pacchiano (sostenuto anche da una fotografia molto anni '80, giustificata man mano che si procede da un suo adattarsi ai piani temporali), l'insistenza e la coerenza del regista ha poi la meglio.
MyFrenchFilmFestival è ormai diventato un appuntamento annuale imperdibile, ennesima conferma della vitalità e totale libertà espressiva del cinema francese, di cui questo festival recupera ogni anno chicche poco frequentate dalla grande distribuzione, ma dal grande fascino, come in questo caso. Certo, non è Lynch (omaggiato in continuazione), ma nella sua stasi in movimento il risultato alla fine incredibilmente funziona ed ha un suo fascino ipnotico.
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