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The Beast in the Jungle

Regia di Patric Chiha vedi scheda film

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La recensione su The Beast in the Jungle

di alan smithee
6 stelle

locandina

The Beast in the Jungle (2023): locandina

CINEMA OLTRECONFINE
Una discoteca come trait d'union che lega l'esistenza di due giovani dal 1979 al 2004, anno in cui un evento tragico è destinato a porre fine a quella lunga e profonda liaison dalle caratteristiche sfuggenti e quasi misteriose.
Il regista Patric Chiha traspone molto liberamente un racconto di Henry James interamente ambientato in un locale notturno parigino, per rappresentare il nuovo, fatale incontro che riunisce la bella e sfuggente May (Anaïs Demoustier) con il timido ed un po' ingessato John (Tom Mercier).
Lei si muove sinuosa in pista tra amiche del cuore che pare la desiderino anche sessualmente, ed un fidanzato che pare più un confidente; l'altro, al contrario, entra e resta sempre immobile, impassibile come ad aspettare che finalmente il fenomeno che attendeva da tempo possa manifestarsi.

scena

The Beast in the Jungle (2023): scena

Anaïs Demoustier, Tom Mercier

The Beast in the Jungle (2023): Anaïs Demoustier, Tom Mercier

Non bastano i saggi consigli della inflessibile ma in fondo materna buttafuori del locale (Béatrice Dalle), o le memorie del guardiano dei cessi (Pedro Cabanas), disincantato e inflessibile come una figura iconica evanescente.
Gli anni passano, tra epidemie di Aids e cadute di muri, la discomusic si trasforma in techno, ma il fenomeno atteso tende a tardare a manifestarsi e il destino dei due viene costretto a confrontarsi con quegli aspetti dell'esistenza che non si possono preventivare, né molto spesso evitare.

Anaïs Demoustier, Tom Mercier

The Beast in the Jungle (2023): Anaïs Demoustier, Tom Mercier

Presentato nella sezione Panorama di Berlino 2023, La Bête dans la jungle conduce lo spettatore lungo un sottobosco misterioso ove le insidie paiono solo ovattate da una musica suadente e coinvolgente che allontana solo in parte il pensiero fisso di due amanti che non riescono ad affrontare, per difformità di indole e di carattere, la pienezza del sentimento che li lega e li unisce, complice una casualità che permette loro di potersi rincontrare quasi senza fine nell'altro di oltre un ventennio cruciale.
Il film di Chiha destabilizza e disorienta spesso, ma il pathos che si crea tra i due bei protagonisti, che si rivelano la scelta più azzeccata e vincente del film, finisce per rendere galvanizzante una ricerca quasi sadica che rimane sempre in bilico e impossibilitata a trovare una soluzione ideale ad una love story così perfetta da restare idealizzata.
 
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