Regia di Carmelo Bene vedi scheda film
Un film che ha l'indubbio pregio dell'originalità, anche perché il cinema di Carmelo Bene (se di vero e proprio "cinema di Carmelo Bene" si può parlare) si nutre del teatro, proprio e di altri. Un Amleto di meno si basa sull'omonima pièce dello stesso istrione pugliese, a sua volta ispirata a un'opera teatrale di Jules Laforgue, che riprende l'immortale personaggio shakespeariano. Le ragioni dell'indecisione di Amleto nel compiere la vendetta sono ben indicate dall'anziano Polonio, il quale, nel passare da Shakespeare a Carmelo Bene deve avere nel frattempo letto Freud, poiché sostiene che il principe di Danimarca dovrebbe vendicare il padre, ma essendo innamorato della madre non può volgere la spada contro chi ha eliminato l'ostacolo principale al soddisfacimento del proprio desiderio. Per di più, siamo qui di fronte ad un Amleto aspirante artista, il quale, dunque, sublima il proprio desiderio di vendetta nella messa in scena dello spettacolo teatrale non più vista come mezzo per mettere in atto il castigo nei confronti degli assassini del padre, ma come ars gratia artis, per soddisfare il proprio desiderio di affermarsi quale artista. Lo stesso desiderio di Carmelo Bene, che all'epoca cercava consensi oltre lo sparuto gruppo di critici che lo osannava e la provocazione nei confronti del pubblico che affollava le sale per vedere spaghetti western e commediacce all'italiana.
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