Regia di Raimondo Del Balzo vedi scheda film
Marito e moglie non si amano più, stanno per divorziare. I due bambini, ormai grandicelli, non accettano il fatto in alcun modo; il maschio, poi, in un incidente si ustiona in maniera gravissima. Cosa che rinsalda l'unione fra i genitori, ma manda anche il piccolo in fin di vita.
1973: L'ultima neve di primavera; Raimondo Del Balzo esordisce dietro la macchina da presa con un melodrammone lancinante a suon di bambini maltrattati da genitori egoisti e incapaci di comprenderli, con irrimediabile tragedia conclusiva. 15 anni trascorrono, altre pellicole simili (Bianchi cavalli d'agosto è la più nota) seguono, fino a questa che è l'ultima licenziata - scritta e diretta - da Del Balzo. Le prime foglie di autunno non ha però in realtà alcunchè di speculare o quantomeno direttamente attinente nei contenuti all'opera prima del regista, al cui titolo pure si richiama palesemente; si tratta semplicemente dell'ennesima variazione sul tema dell'infanzia tormentata dalle inattitudini genitoriali, a cui la sceneggiatura aggiunge una insana dose di pathos e di tragico, chiudendo con l'ennesimo bambino morto della filmografia di Del Balzo. Uno sfacelo, sì, ma doppio: perchè anche sul piano estetico il film lascia a desiderare parecchio, al contrario della sufficiente cura prestata nei precedenti suoi lavori dal regista; con recitazioni come quelle di Luciano Bartoli e dei due piccoli fratellini (anche nella vita: Isabella e Matteo Rocchietta) il ridicolo involontario è il minimo che ci si va a cercare. Completano il cast altri nomi di nessun rilievo o quasi: Sonia Petrovna, Giuseppe Pambieri, Daniele Dublino. Strappalacrimone anche la colonna sonora di Detto Mariano. 2/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta