Regia di Jean-Jacques Beineix vedi scheda film
Un giovane postino parigino appassionato di lirica (Andrei) ha registrato di nascosto una performance della sua cantante preferita. La diva però non ha mai voluto incidere dischi e la pirateria discografica si affanna per agguantare quella cassetta. Quel che il postino non sa è che nel portapacchi della sua moto è finita un'altra incisione, una confessione pre-mortem di una donna che accusa il capo della polizia di dirigere un traffico di prostituzione.
Il film di Beinex sembra un b-movie anni '70 di Umberto Lenzi o di Marino Girolami, tanto sono approssimative le scene di violenza, dalle scazzottate agli accoltellamenti. Attori da dopolavoro ferroviario ("scritto con i piedi e recitato malissimo", ha sentenziato Tullio Kezich), musica tonitruante, plot narrativo pasticciato sono le cifre di questo film che - nel suo essere tanto abborracciato - ha però dalla sua un'aria vagamente sperimentale. Da applausi la scena dell'inseguimento nella metropolitana ma per il resto - come scrive ancora Kezich - "siamo nella cretineria più stratosferica".
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