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Antropophagus

Regia di Joe D'Amato (Aristide Massaccesi) vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Antropophagus

di undying
8 stelle

Horror viscerale, girato con estrema cura dal grande Joe D'Amato. Regista che torna al genere dopo anni (La morte ha sorriso all'assassino, 1973) per poi frequentarlo più spesso anche in veste di produttore.

 

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Grecia. Su un'isola, due tedeschi vengono brutalmente massacrati, mentre ad Atene una studentessa si aggrega ad alcuni turisti che si imbarcano per raggiungere proprio l'isola al centro del duplice delitto. Arrivato a destinazione, il gruppo nota che la zona è misteriosamente deserta, ad eccezione di un'inquietante donna, che sembra spiarli da una finestra. Più tardi alcuni vengono aggrediti dall'omicida: si tratta di Klaus Wortmann (Luigi Montefiori), un naufrago impazzito che per sopravvivere ha ucciso moglie e figlio, nutrendosi dei loro corpi.

 

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Dopo il goticheggiante La morte ha sorriso all'assassino (1973), Massaccesi torna all'horror -da sempre accarrezzato (ad esempio nella serie dedicata ad Emanuelle)- anche in veste di produttore, con intenzione di praticare più spesso il genere. Per l'occasione assegna il ruolo di sceneggiatore e protagonista (nei panni del mostro) al fidato Luigi Montefiori che in seguito, contrariamente alle aspettative e all'ottimo risultato, reputerà senza mai cambiare opinione di scarsa qualità il film. Massaccesi, a dispetto di una storia risicata, crea una pellicola costantemente ricca di trovate visive. La struttura del film è confinata in un meccanismo di tensione (in crescendo) insostenibile, sorretta da un oculato sistema di ripresa che predilige inquadrature in soggettiva, sghembe, sfocate, poco illuminate, mosse e tremolanti. L'appropriata (in tema con la location, offre pure il Sirtaki) ed efficace colonna sonora, opera del solidale Marcello Giombini (alias Pluto Kennedy), suggella un meccanismo "de paura" perfetto. La coppia Massaccesi/Montefiori ripropone in sequenza un soggetto pressoché analogo in Porno holocaust (1981), destinato però ad altro tipo di pubblico. 

 

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Curiosità 

 

- Antropophagus è stato bandito come film maledetto in alcune sale estere (rientrando nella lista dei video nasties nel regno Unito) a causa del feto strappato, ritenuto (ingenuamente) reale. In realtà si tratta di un coniglio corredato di "cordone ombelicale". 

- L'irriconoscibile Serena Grandi debutta sullo schermo, nel ruolo di Maggie.

 

- George Eastman/Luigi Montefiori, l'anno seguente riveste i panni di un analogo personaggio anche in Rosso sangue, film spacciato all'estero come sequel di Antropophagus.

- La ragazza cieca, Ruth, è interpretata da Margaret Mazzantini, oggi affermata scrittrice. 

- All'inizio del film, compare brevemente Joe D'Amato (il regista Massaccesi) nel ruolo di un turista. 

- Nel 1999 il regista tedesco Andreas Schnaas (noto per alcuni splatter, tipo Violent shit) omaggia esplicitamente questa pellicola, firmando Antropophagus 2000 (in realtà nel film vi sono rimandi anche alla cronaca italiana, nella -triste- figura del Mostro di Firenze). 

- Robert Rodriguez cita platealmente Antropophagus in In Grindhouse - Planet terror (2007).

 

-  Nella produzione Filmirage di Massaccesi, dal titolo di Killing-Birds - Raptors, il regista si concede un'autocitazione ad Antropophagus (la vittima aggredita nel sottotetto).

 

scena

Antropophagus (1980): scena

 

- Da un bellissimo dossier targato Nocturno cinema (n. 78 dedicato a Joe D'Amato), apprendiamo che il set dell'ossario era di tipo ibrido: assieme a reali resti umani la produzione fece costruire teschi ed altre ossa fittizie in materiale platico. Al termine delle riprese la troupe raccolse ossa vere in mezzo a quelle finte, portandosele ... a casa. 

 

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"Io predìco il tramonto del cannibalismo: l’uomo fa schifo all’uomo." (Stanislaw Jerzy Lec)

 

Trailer italiano

 

F.P. 19/01/2020 - Aggiornamento della recensione pubblicata in precedenza su Il davinotti 

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