Regia di Joe D'Amato (Aristide Massaccesi) vedi scheda film
Classico della filmografia orrorifica italiana e probabilmente il più famoso film di Joe D’Amato, al secolo Aristide Massaccesi. A contrario di quanto si possa pensare il film non è una sagra dello splatter, pur presentando due momenti iper truci (omicidio di Serena Grandi e il finale), tanto che il regista gioca molto sulle regole tipiche dello slasher movie creando situazioni di potenziale pericolo dove non accade nulla e mettendo, poi, in scena il killer quando lo spettatore meno se lo aspetta. La sceneggiatura di Montefiori non è pessima pessima visto che cerca comunque di creare una storia un minimo sviluppata (non male l’idea del villaggio abbandonato che ricorda vagamente le “visioni” Lovecraftiane), tuttavia non è esente da buchi narrativi (non si capisce perché l’assassino non sia stato internato dalla polizia) e non caratterizza sufficientemente dei personaggi principali (vedi la signora che si suicida e l’assassino) i cui profili vengono solo tratteggiati.
Un po’ fuori luogo la scena iniziale che cita al quanto stranamente, visto il genere, “Lo Squalo” (!?).
La regia di D’Amato è più che sufficiente, ma non può minimamente paragonarsi a quella dei più bravi registi di genere di casa nostra (mi riferisco ai vari Argento, Fulci, Bava, Soavi, Martino, Deodato e via dicendo) essendo meno creativa da un punto di vista visivo e meno portata a generare terrore. Bruttina la fotografia (dello stesso D’Amato), pessima la colonna sonora di Giombini. Quest’ultimo aspetto è un vero peccato, visto che con un altro sound alcune scene avrebbero reso decisamente meglio. Buonissime e affascinanti le scenografie (bella la scena nel cimitero e soprattutto quella nella catacomba) con location scelte con gusto. Interpretazioni e make up ai limiti della sufficienza, inquietantissimo, però, Montefiori che se ne va in giro con un espressione davvero aberrante. In definitiva un prodotto particolarmente considerato dai cultori del genere, ma che a mio avviso non si segnala in un ipotetica top ten dei migliori horror di casa nostra. Personalmente ho apprezzato molto di più “Buio Omega”. In ogni caso da avere in videoteca per gli appassionati di “B-Movies alla matriciana”. Voto: 6.5-
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