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Gangsters '70

Regia di Mino Guerrini vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Gangsters '70

di axe
6 stelle

Il rapinatore Fabio Destil, detto "Mezzo Miliardo" poichè non agisce mai per meno di tale cifra, esce dal carcere dopo una lunga detenzione, e subito, con l'aiuto dell'amico e socio "Sempresì", avvia un progetto che dovrebbe consentire, a lui ed agli altri partecipanti all'operazione, di  mettere le mani su un bottino degno del suo soprannome. Il mondo della malavita, però, è cambiato, in peggio. L'ormai anziano malvivente lo comprenderà a proprie spese. Il regista Mino Guerrini dirige un noir teso e drammatico, molto pessimista. Il racconto ruota attorno al personaggio di Fabio Destil. Una lunga permanenza in carcere non cambia il carattere dell'uomo, un bandito determinato, furbo, non incline ai compromessi; lo dimostra il trattamento decisamente poco gentile che riserva al suo avvocato. Destil si mette immediatamente all'opera, per portare a termine un colpo-capolavoro. Ma, forse a causa del "soggiorno obbligato" in cella, il quale gli ha fatto perdere i contatti con la reltà, egli commette alcuni errori di valutazione. Si rivolge, per avere supporto e finanziamenti nell'organizzazione dell'impresa, al criminale Affatato. Egli, spalleggiato da personaggi senza scrupoli, con i quali gestisce traffici degni di una grande organizzazione (prostituzione, gioco d'azzardo), pur essendo interessato, non ha alcuna intenzione di lasciare il controllo delle operazioni a Destil, il quale rifiuta la collaborazione. Affatato non si arrende; entra indirettamente nell'affare approfittando della debolezza di "Sempresì", il quale ha il vizio del gioco. Destil trova i suoi complici tra persone non più giovanissime, o in difficoltà. Tra essi sono Franca, attrice depressa e sul lastrico, e Ludi, atleta dimenticato e dedito alla droga. Conclusa la rapina ed il successivo scontro tra le bande di Destil ed Affatato, senza alcun superstite, Franca e Ludi hanno la possibilità di iniziare una nuova vita; non sono banditi di professione, nessuno sa della loro partecipazione all'azione criminale, potrebbero godere l'uno dell'affetto dell'altra. Ma l'avidità non conosce limiti. Destil è interpretato dall'attore statunitense Joseph Cotten. Ombroso, dolente, sembra essere consapevole del grave pericolo che corre nel portare avanti il progetto della rapina, eppure non rinuncia; il suo è una specie di "canto del cigno". Con lui muore l'"etica" che ispirava i criminali del passato, pronti a rischiare in prima persona in imprese che potremmo definire eroiche se non avessero connotati di illecito; lo accompagnano vecchi protagonisti di quel mondo, i quali non trovano spazio nei nuovi meccanismi del crimine organizzato su vasta scala. Lo accompagnano, inoltre, personaggi in grave difficoltà. Ludi (Giulio Brogi) e Franca (Franca Polesello) hanno in comune il dolore connesso alla perdita della notorietà; la loro gloria, artistica e sportiva, si è rivelata effimera. Fama e ricchezza sono sfumate spalancando ai due il baratro della depressione. Franca, grazie ad una razionalità positiva, sembra poter uscire dalla vicenda positivamente; Ludi, schiavo della droga e soggetto a frequenti crisi di astinenza, non ne è parimenti capace. Il racconto ha un buon ritmo; i due terzi della durata del film sono dedicati ai preparativi della rapina; il progetto di Destil è veramente ardito ... tanto da apparire inverosimile. Incredibilmente riesce, seppur con una vittima. Segue uno scontro senza vincitori, tra gli uomini di Affatato ed il gruppo di Destil. Il racconto si conclude con un epilogo molto amaro. E' possibile rintracciare nel film i canoni tipici del genere noir; i protagonisti sono malviventi, persone senza speranza, non più in grado di adattarsi ai cambiamenti di un mondo in cui non c'è pietà per chi rimane indietro. L'ipotesi di vivere con onestà non è neppur vagamente presa in considerazione da Destil; non rimane che tentare un'ultimo colpo, ma appare sin da subito molto probabile che le cose non andranno come egli ed i suoi compagni sperano. "Gangsters '70" è un discreto film, che ritengo essere degno di nota e visione per i suoi connotati "noir", forse non molto comuni nel cinema italiano.

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