Regia di Jacques Rivette vedi scheda film
Umanizzazione cinematografica di un personaggio che ormai è assurto agli onori del calendario ufficiale della Chiesa cattolica, anche se a condannarla al rogo furono, tanto per cambiare, autorevoli rappresentanti della medesima organizzazione, con il Vescovo Cauchon di Beauvais in testa. La ricostruzione storica, fatta con dovizia di particolari e con una certa larghezza di mezzi, costituisce uno sfondo credibile per una vicenda trattata nei suoi aspetti umani e non soltanto religiosi e/o politici. La Giovanna di Sandrine Bonnaire è fatta di carne e sangue e forse proprio nella sua umanità risiede il fascino della sua figura, che nessuna indagine storica finora condotta è mai riuscita a chiarire pienamente. Non è dato capire, infatti, (se non facendo ricorso ad un clima di fede messianica) come questa ragazzina analfabeta abbia potuto fare tanto in così poco tempo, uscendo praticamente dal buio della storia. A ben vedere, forse, quella di Giovanna D'Arco è una delle figure storiche che più da vicino ha ripercorso la parabola cristologica, con la cattura, la compravendita tra diverse autorità politico/religiose, il processo e l'esecuzione della condanna a morte. Rivette sembra essersi messo da una parte, come per dire: bene, io vi ho raccontato i fatti, entrando anche nei dettagli della vita quotidiana, adesso vedete voi come interpretarli.
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