Regia di Jacques Rivette vedi scheda film
La mia visione del film di Rivette risale ad una lunga maratona notturna di Fuori orario di parecchi anni fa in cui furono trasmesse entrambe le parti dell'opera per una durata complessiva di oltre quattro ore. È un'opera coraggiosa ma difficile, alquanto diversa da tutte le versioni precedenti, dove il regista ha puntato molto sul rigore storiografico, con una minuziosa rievocazione della vita della Santa anche nei suoi aspetti meno conosciuti, tanto che la sceneggiatura dei suoi abituali collaboratori Pascal Bonitzer e Christine Laurent può essere apprezzata più dagli addetti ai lavori che hanno una conoscenza approfondita del periodo storico, che non dallo spettatore meno preparato. Il film ha un impatto visivo spesso considerevole, per quanto rifiuti le scene di massa e si mantenga su modalità di rappresentazione volutamente antispettacolari; l'aspetto cronachistico è rafforzato da una volontà di realismo che si allontana dall'Espressionismo rielaborato genialmente nella celebre versione muta di Dreyer. Il processo a Rouen che occupava l'intera pellicola di Dreyer qui viene ridotto a poche scene verso la fine, mentre si dà molto spazio ai rapporti con i regnanti e i politici. Sandrine Bonnaire è ammirevole per la spontaneità e l'intensità della sua interpretazione in un contesto spartano dove i personaggi secondari non hanno un forte rilievo. Il film potrà risultare di gusto elitario e troppo ardito per la grande platea, ma è certamente coerente con la poetica di Rivette e merita lo sforzo richiesto dal regista.
Voto 8/10
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta