Regia di Allen Hughes, Albert Hughes vedi scheda film
“Dall’in-
ferno”, si firmava Jack the Ripper in una delle tante lettere che forse inviò a Scotland Yard per beffarsi della polizia e sfidarla a prevenire il suo prossimo crimine. E “From Hell”, dall’inferno, è il titolo originale di questa, tra le tante, “Vera storia di Jack lo Squartatore”, diretto dai fratelli Albert e Allen Hughes (che prima hanno realizzato “Nella giungla di cemento” e “Dollari sporchi”). Il loro talento visivo si è affinato e, partendo dalla solida base dei disegni di Eddie Campbell per la storia a fumetti del ’99 di Allan Moore, sono riusciti a cogliere con robusta efferatezza l’immaginario di un’epoca mobile e torbida, che prelude alla nostra e, sotto certi aspetti, la rappresenta: Londra, il cuore della rivoluzione industriale, nel 1888. Il centro degradato della città che cela ancora orrori dickensiani, una successione di bettole e dormitori dove la carne umana si ammassa per poche lire, prostitute per forza e signori laidi, macellai, calzolai e poveracci, androni improvvisi, nebbia e rigagnoli. John Merrick, l’uomo elefante, che si esibisce per un istante come fenomeno da baraccone, riti massonici, una corte sdegnosa e l’oppio che circola e, come l’alcool, aiuta a dimenticare. Jack lo Squartatore, chiunque egli fosse, ebbe un ruolo di primo piano in questo mondo per un breve, terribile autunno, ombra tra le ombre di miserie insanabili, assassino dai possibili mille volti, ma che non ne ebbe mai uno certo e autentico. Fu il catalizzatore dell’inferno della povera gente, l’incubo di massa che dilagava dal sottoproletariato. Quello che gli Hughes riescono a trasmettere con il loro film è proprio la natura popolare della leggenda cresciuta intorno allo Squartatore; non vanno per il sottile e mescolano con sanguigna energia le suggestioni più immediate che la cultura di massa ha tramandato sul periodo. Johnny Depp, nella parte del poliziotto triste Fred Abberline, è giustamente emaciato, e Heather Graham, in quella della prostituta Mary Kelly, ha colori preraffaelliti. Quanto all’identificazione che propongono di Jack, è una delle tante piste che, in più di cent’anni, sono state percorse da poliziotti, storici, curiosi.
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