Regia di Allen Hughes, Albert Hughes vedi scheda film
Mi è piaciuto. Tratto dall'omonima (in originale) serie a fumetti di Alan Moore ed Eddie Campbell, che però non conosco e dunque non posso operare confronti con essa, vanta un'aura accattivante e un taglio ricercato che sono per fortuna in grado di mascherare con efficacia gli invece purtroppo immancabili difetti. Meglio sorvolare sul fantasioso titolo italiano, che travisa il senso e le finalità di quest'opera, e focalizzarsi fin dal principio su quanto accade. La trama intriga quanto basta e in diversi aspetti si dimostra costruita con dovizia. Solo, avrei preferito una dose maggiore di sorprese. Non che sia semplice intuire ogni aspetto del caso, ma almeno speravo che non s'indovinasse l'identità dell'assassino al suo primo ingresso in scena! E la faciloneria con la quale le prede si prestano a divenir vittime non giova affatto. Suggestive sono al contrario la fotografia, la scenografia, la fattura dei costumi e la colonna sonora.
Johnny Depp (Ispettore Frederick Abberline) appare come un incrocio fra il suo precedente Ichabod Crane de Il mistero di Sleepy Hollow (1999) e Sherlock Holmes, trovando forse pure un'eco di John Watson nell'assistenza di Robbie Coltrane (Sergente Peter Godley). Ian Holm (Sir William Gull) buca lo schermo con teatralità e nell'essere mentore rimembra quasi l'Hannibal Lecter di Anthony Hopkins. La qui incantevole e preraffaellita Heather Graham (Mary Kelly) assume una parte nel classico stile di Winona Ryder. Tra gli altri, più secondari, si notano Ian Richardson (Sir Charles Warren) e Jason Flemyng (Netley).
Il mio voto nel complesso è almeno un 3,5/5. Il risultato è senza dubbio più che discreto, in particolare alla luce della squisita ricostruzione della Victorian Era londinese, ma non mi ha convinto abbastanza da poterlo classificare appieno come buono. Colpa di quella prevedibilità che ne ha minato il senso del mistero. Nonostante ciò, ne consiglio ugualmente la visione. E vorrei concludere con la chiusa del critico Roger Ebert:
«Despite its gothic look, "From Hell" is not in the Hammer horror genre. Despite its Sherlockian hero, it's not a Holmes and Watson story. Despite its murders, it's not a slasher film. What it is, I think, is a Guignol about a cross-section of a thoroughly rotten society, corrupted from the top down. The Ripper murders cut through layers of social class designed to insulate the sinners from the results of their sins».
Londra, 1888. Nel quartiere malfamato di Whitechapel si aggira un serial killer che uccide le prostitute attirandole con grappoli d'uva per poi sventrarle ed asportarne gli organi interni. L'ispettore Abberline, grazie al suo istinto e alle visioni provocate da oppio e laudano, riuscirà a scoprire il misterioso assassino. Ma la verità verrà per sempre tenuta nascosta per salvaguardare la reputazione dei reali coinvolti nella vicenda.
Sa il fatto suo, Trevor Jones, che non è l'ultimo arrivato nel suo mestiere. Buona l'atmosfera e l'accompagnamento.
Un giallo più robusto sarebbe potuto essere.
L'ispettore Frederick Abberline. Fascinoso e carismatico come al suo solito.
Mary Kelly. Bella presenza femminile, si nota per questo.
Sir William Gull. Appropriato e ben calato nel suo ruolo. Bravo.
Il sergente Peter Godley. Discreto personaggio di supporto.
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