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Ocean's Eleven. Fate il vostro gioco

Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film

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La recensione su Ocean's Eleven. Fate il vostro gioco

di FilmTv Rivista
8 stelle

Back to the Sixties, nello stile, nella struttura narrativa e nell’aplomb ironico con cui tutti i componenti della banda (e gli altri) attraversano le sale dei casinò e le scene di “Ocean’s Eleven”, il film di Steven Soderbergh remake di “Colpo grosso” (che in originale aveva lo stesso titolo). Nel 1960, “Colpo grosso”, diretto da Lewis Milestone (non a caso, uno specialista di film di guerra) fu la consacrazione del successo e del potere del “Rat Pack”, il clan di Sinatra: Frank Sinatra, Dean Martin, Sammy Davis jr, Peter Lawford e Joey Bishop giocavano a rapinare i loro casinò (loro nella realtà), con un piano e una narrazione che assomigliavano a un’azione bellica. Il capo, il suo braccio destro, l’assoldamento dei vari specialisti, la messa a punto del piano, la rapina, la fuga; “Quella sporca dozzina”, “La grande fuga”, “I professionisti”, “I magnifici sette”. Citando tutti questi titoli, lo sceneggiatore Ted Griffin coglie nel segno. Tra questi, “Colpo grosso” era forse il più fiacco, ma funzionava lo stesso, per l’aria da scherzo in famiglia che circolava nei dialoghi e nella recitazione dei protagonisti. È questa l’aria che Soderbergh cattura, soprattutto con l’aiuto di George Clooney, perfetta icona canagliesca stile Hollywood classica, di Elliott Gould irriconoscibile e debordante e di Carl Reiner (regista, attore, inventore di show televisivi e padre di Rob). Mai visto un Brad Pitt così disinvolto, né un Andy Garcia (che fa il cattivo) così autoironico. “Ocean’s Eleven” scorre via liscio come l’olio, nonostante qualche particolare poco plausibile (ma se no, che rapina da film sarebbe?) e qualche lentezza nella seconda parte. Quello che conta, in fondo, è il déjà vu, un’idea di cinema in souplesse, dove tutto è previsto al millimetro, e magari prevedibile, ma anche godibile, rispolverato con un dialogo scintillante, un ritmo sciolto, attori in sintonia (per esempio Scott Caan e Casey Affleck, che interpretano i due fratelli litigiosi). Cinema di una volta? Ce ne fosse! Occhio all’incontro di pugilato: appaiono due dei superstiti della prima versione, Henry Silva e Angie Dickinson.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 53 del 2001

Autore: Emanuela Martini

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