Regia di Stelvio Massi vedi scheda film
Seguito-lampo di Mark il poliziotto, con una sceneggiatura scritta dagli stessi autori (Massi/Sacchetti/di Giovambattista) eccettuato Teodoro Agrimi, che prende il posto di Adriano Bolzoni, e con il medesimo vuoto di idee plateale. Anche il budget ridotto e il cast penoso viaggiano sugli stessi binari: il protagonista è sempre il divo dei fotoromanzi Franco Gasparri, commissario inespressivo e gigione, e ancora compare Lee J. Cobb nei panni dell'industriale Benzi, che curiosamente era il cattivo nel primo film e qui riveste invece il ruolo della vittima del rapimento da cui la trama prende piede. Ovviamente però, dovendo assecondare i soliti ridicoli stereotipi, l'affarista è uomo corrotto e anch'egli malvagio, per cui il commissario Mark si esalta nel portare a termine due volte la sua missione di giustizia: prima liberando Benzi e poi cacciando anche lui dietro le sbarre. Doppia soddisfazione per il pubblico, che infatti reagì premiando al botteghino questa pellicola; Massi e Gasparri torneranno così ancora in un terzo capitolo della saga, Mark colpisce ancora, girato sempre in serie e senza soluzione di continuità. Le musiche di Adriano Fabi non sono alle altezze di quelle del suo predecessore Stelvio Cipriani; fra le guest star di questo episodio di segnalano Massimo Girotti e Nino Benvenuti: altra scelta curiosa, visto che nel primo capitolo era presente un altro pugile, ovvero Carlo Duran. Per quanto riguarda la piatta prevedibilità della trama della pellicola e la sua adesione senza alcuna fantasia ai canoni del genere, meglio tacere. 2/10.
Mark, giovane e aitante commissario di polizia, viene mandato a Genova per sciogliere il nodo del rapimento di un importante industriale. Mark si trova faccia a faccia con un'organizzazione criminale senza scrupoli...
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