Regia di Jonas McCord vedi scheda film
Nel sotterraneo di un negozio di Gerusalemme, viene rinvenuto il corpo di un uomo crocifisso intorno al 33 d.C. Evidentemente, la cosa è un po’ sospetta, e le alte gerarchie della Chiesa, insieme ai servizi israeliani, sono in subbuglio. Se “the body” è quello di Gesù, evidentemente non è risorto. Ad affiancare la bella archeologa Sharon viene dunque inviato un gesuita dal percorso accidentato (ex teologo della liberazione e spia in Salvador). La sceneggiatura balorda brucia il curioso spunto di partenza (peraltro copiato da un romanzo di Tom Robbins, “Uno zoo lungo la strada”). La pagliacciata coinvolge, oltre al povero Banderas, Derek Jacobi nella parte di un prete archeologo, e un venerando direttore della fotografia come Vilmos Zsigmond. Tremenda l’ideologia sottostante: i cattolici saranno anche un po’ corrotti, gli ebrei ortodossi un po’ misogini, ma i bastardi veri sono i palestinesi. Prosit.
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