Regia di Simon West vedi scheda film
Da un famoso videogame, l'ennesimo obbrobrio che Hollywood ormai sempre più spesso ci propina. "Tomb raider" è lo specchio perfetto di cosa è diventato oggi il cinema d'azione: riprese velocissime, effetti speciali a go go, in questo caso anche piuttosto artigianali e primitivi, trama puro optional, attori semplici manichini da piazzare in qualche modo, regia da pilota automatico. Dovrebbe essere un film che comunica adrenalina e suspense come, pare, l'omonimo videogioco, è invece un intreccio rumoroso, fastidioso, irritante, riciclato e dozzinale: in una parola inguardabile. Angelina Jolie è l'ulteriore conferma che ormai gli Oscar li danno a cani e porci: forse sarebbe meglio che si dedicasse maggiormente alla sua attività di ambasciatrice dell'Onu, anziché menare le mani, allenarsi a kung-fu, trapezio, motoslitta, kickboxing, corsa, tiro al bersaglio, e chi più ne ha più ne metta, per rendere credibile la sua eroina virtuale. Jon Voight, dopo le illustri partecipazioni con De Palma, Coppola e Mann si è tristemente concesso per motivi alimentari o semplicemente familiari (è il padre della Jolie e i rapporti tra i due non sembrano idilliaci, visto che c'è stato bisogno di questo film per farli reincontrare). Simon West non è certo un genio (suoi l'ugualmente fracassone, ma quantomeno divertente "Con Air", nonché l'ingarbugliato e assai deludente "La figlia del generale"), ma di sicuro poteva fare qualcosa di meglio per rendere più entusiasmante e coinvolgente questa specie di Indiana Jones al femminile, che invece risulta oltremodo piatto, scialbo e ripetitivo. Inoltre è fastidiosamente sfacciato e sconsolante il modo con cui West insiste nell'esaltare curve, sedere e bocca della Jolie, che peraltro pare abbia utilizzato la controfigura non solo nelle scene più pericolose, ma anche nella ridicola e patetica sequenza iniziale nella doccia. Soprassediamo poi sulla presunta ironia del finale (Lara finalmente vestita da signora elegante e raffinata, conferma però i suoi modi e atteggiamenti irrimediabilmente maschili), sulla inutile parentesi romantico-sentimentale tra Lara e suo padre, fasulla e desolante come il resto del film, sul cattivo di turno che tanto per cambiare vuole dominare il mondo, sugli ammiccamenti continui della Jolie che, credendosi estremamente sexy, flirta con la macchina da presa adorante, strabuzzando gli occhi a più non posso e suscitando l'inevitabile imbarazzo del povero spettatore sempre più frastornato di fronte a questo scempio. Sinceramente siamo stanchi di questi prodotti omologati e monotoni, ripetitivi e assordanti, capaci di trasmettere esclusivamente noia e fastidio, vera e propria offesa all'intelligenza dello spettatore. E mette ancora più tristezza la considerazione che, nonostante il film non abbia poi fatto grandi sfracelli al botteghino, ne sia stato realizzato un sequel: si vede proprio che a Hollywood hanno i soldi da buttare.
Voto: 1
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