Regia di Tony Scott vedi scheda film
Concordo in pieno con l’opinione di Will Kane (e mi capita di frequente). Per Tony Scott risulta improponibile un confronto con il fratello, ed assodato che non si tratta di un autore, rimane a tutti gli effetti un buon direttore di film d’azione con alcuni pregevoli picchi in carriera. Quindi è altrettanto vero che continua a subire, da parte della critica, un pregiudizio da paragone familiare, finendo sovente massacrato sulla base di aspettative immotivate. Puntualizzato questo, Spy Game è un film considerevole, forse il suo migliore. Soggetto più originale del target medio USA, sceneggiatura complessa che ad ogni visione acquista rilievo, registicamente è saldamente condotto. Scott mostra buona personalità, eccellente padronanza del mezzo e delle scansioni da action movie, evita cadute di ritmo (sempre in agguato in questi plot), ed ottiene il meglio dai due interpreti. L’impresa del vecchio agente nel suo ultimo giorno di servizio alla CIA è davvero avvincente e ben narrata (superando decisamente il modello di “Senza via di scampo”), mentre i flashback sono spesso indovinati (su tutti il Libano). Da segnalare che Tony Scott ha realizzato oltre a “Nemico pubblico” anche un altro film notevole, “Una vita al massimo” (con lo zampino determinante di Tarantino e la scena capolavoro fra Walken e Hopper, meritevole, da sola, di un posto nell’olimpo cinematografico). In conclusione servirebbe più attenzione ed equilibrio verso i bravi artigiani, continuamente bistrattati dai contemporanei, e poi in seguito rivalutati esageratamente (vedi i nostri “stracult” anni 70 ad esempio).
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