Regia di Tony Scott vedi scheda film
"Spy Game" è forse il terzo capitolo di una trilogia silenziosa di Tony Scott iniziata con "Allarme Rosso" e proseguita con "Nemico Pubblico". E chissà se ci fosse stato Gene Hackman al posto di Redford... Sicuramente Robert "Jeremiah" Redford ha il physique du role giusto per questa spia scavezzacollo che nulla ha da invidiare al giovane e aitante Brad Pitt. Forse Hackman come personaggio qualcosa avrebbe invidiato. Comunque, in tutti e tre i film citati vediamo che il regista si interessa molto di fattacci politico-militari abbinandone lo sviluppo all'alta tecnologia raggiunta nei vari campi che di conseguenza diventa anche estetica del film. Così anche in "Spy Game" troviamo accelerazioni, rallenty, montaggi sincopatici tipici dei segnali satellitari veloci e rapidi, come al solito una fotografia che parla da sola ed una cura giustamente eccessiva dei particolari, delle cromature, ecc. Si sa che i fratelli Scott sono più registi visivi che altro, e Tony di più, ma nei loro film i personaggi non sono solo grandi attori che da soli dicono già tutto, ma hanno uno spessore che va ricercato già in fase di sceneggiatura. Redford e Pitt, forse lo specchio di uno stesso uomo in due fasi diverse della propria esistenza, sono semplicemente azzeccati. E i molti che considerano Pitt ancora solo un bello di Hollywood dovrebbero rivedersi molti suoi film e notare come la partecipazione del personaggio unita al fisico dello stesso sono una miscela efficace che lo rende uno degli attori più completi del panorama cinematografico: dalla commedia al thriller al dramma. Per Redford le cose non cambiano, ha un fascino che aumenta con le rughe ed una bravura di asciuttezza recitativa che è quasi paragonabile a quella di Clint Eastwood.
Un thriller spionistico quindi, giocato su vari micro-racconti che lo formano, che grazie ai due interpreti e ad un regista sempre con l'occhio giusto, diventa anche un bel film sul rapporto d'amicizia ed una storia d'amore conflittuale. E questi due temi riescono davvero a rubare la scena alla spy-story principale. Segnale questo che il film va oltre la sua prima lettura di genere.
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