Regia di Fabio Conversi vedi scheda film
Vi sono film - come questo - che non vengono capiti dalla maggior parte dei critici e accettati dal grosso pubblico. Sono film che andrebbero rivisti con attenzione e approfonditi. Malefemmene non è un lavoro banale e superficiale, è un film garbato, misurato, senza sbavature ed eccessi. La storia poteva essere arricchita di colpi di scena, di personaggi odiosi: le secondine, per esempio. E invece niente di tutto questo. Le guardie carcerarie sono gentili, comprensive, le condannate soffrono con dignità e compostezza. Sono donne che spesso pagano per errori dei loro compagni, per amori sbagliati, o perchè nate in un contesto di disagi e povertà. Queste donne alla fine solidarizzano tra loro, si aiutano, anche oltre le sbarre. Questo film immerge lo spettatore in una realtà fatta di sguardi, di silenzi, ricordi e attese. Quando il film termina dà allo spettatore attento, non superficiale, l'impressione di aver attraversato quelle celle, quei cortili e le immagini dei ricordi in prima persona. Quando questo avviene siamo in presenza di un ottimo film.
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