Regia di Celine Song vedi scheda film
CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: PAST LIVES
Premessa d’obbligo, nonostante Past Lives sia uscito per San Valentino il film non è una classica storia d’amore con tanto di spruzzatina melensa ed happy end annesso per allietare l’uscita dal cinema.
In realtà è un film delicato ispirato alla vita della regista Celine Song che ha, volontariamente o no, scritto questa storia per analizzare e analizzarsi e capire al meglio come alcune episodi della propria vita siano frutto di un destino predestinato oppure conseguenze di scelte volute e ben pensate.
Il film si apre come fosse un film di Woody Allen, due voci fuori campo si ritrovano in un bar e si fanno delle domande su quale rapporto possa legare una coppia asiatica che sta ridendo e parlando in maniera complice e un americano defilato, quasi escluso dalla conversazione che osserva solamente in attesa del proprio turno.
Per rispondere alla curiosità di questo punto di vista che potrebbe essere il nostro al cinema, la storia inizia a dipanarsi verso tre spazi temporali ben definiti e con distanze ben delineate.
Siamo in Corea del Sud e 24 anni prima due compagni di classe, Na Young e Hae Sung, molto uniti e al tempo stesso molto competitivi ma soprattutto segretamente innamorati come si possono infatuare due ragazzi di 12 anni, sono costretti a separarsi dalla scelta dei genitori della ragazza che vedono nel Nord America la via giusta per esprimere le loro idee e il loro talento artistico (il padre è un regista e la madre una scrittrice) e anche la voglia di essere la prima coreana a vincere il Nobel per la Letteratura della figlia.
Già in questa prima fase si evince che il vero protagonista di Past Lives sia lo scontro culturale tra l’America terra di grande opportunità e la Corea intrappolata dalla tradizione.
La prima cosa che fa Na Young è cambiarsi il nome con il più internazionale ed emancipato Nora, scelta che impedirà al giovane Hae negli anni la possibilità di trovarla.
Dopo 12 anni grazie alla novità di nome Facebook, la Newyokese Nora futura scrittrice di successo quasi per gioco rintraccia il suo mancato amore giovanile e inizia un rapporto misto tra il platonico e il virtuale tramite Skype che deve assolutamente interrompere proprio perché le distanze,non solo chilometriche, ma soprattutto culturali sono troppo forti.
Devono passare altri 12 anni, anni in cui Nora (Sceneggiatrice e autrice teatrale di successo) si sposa per amore ma anche per la Green Card e Hae è alle prese con un fidanzamento con una coreana conosciuta in Cina giunto ai titoli di coda, per far si che i nostri due protagonisti decidono di incontrarsi proprio a New York e capire se, attraverso la teoria buddista del In-Yun, sia arrivato o meno il momento che il destino decida per il loro momento di amarsi.
La regista Celine Song è bravissima a raccontare questa storia d’amore “Sfiorato” evitando le trappole e la retorica dell’eccesso di Romanticismo.
Past Lives è scritto benissimo, ci ha descritto molto bene il suo conflitto interiore di una donna che è piano piano diventata troppo americana per poter amare un uomo ancorato alla tradizione coreana. Un uomo dolcissimo ma che vive ancora coi genitori e che crede comunque nei valori orientali. L’unica cosa che li accomuna è questa teoria del destino e delle anime che prima o poi si dovranno incontrare.
E’ questo credo che fa si che i nostri protagonisti non eccedono nel tormento di un amore che cerca la sua via di sbocco e l’unico personaggio che incarna i tormenti da uomo innamorato è il marito di Nora che da buon scrittore newyorkese di origine ebraica gestisce sportivamente una situazione decisamente imbarazzante.
E così Celine Song è molto brava a raccontarci questa storia in modo molto leggero, senza accelerare i toni.
Noi spettatori non tifiamo per nessuno in particolare, siamo come quelle voci fuori campo che vogliono sapere veramente chi sono quei tre al bancone del bar.
E quando, nell’intenso ma inevitabile finale, la regista ci dà la risposta alla nostra domanda usciamo consapevoli che tutti un giorno dobbiamo fermarci e chiederci “Se questo è amore”.
E sperare di acquisire quelle certezze che la protagonista ha cercato in tutta la storia.
Certezze che hanno portato Celine Song a realizzare questo piccolo, grande film.
Un gioiellino.
Voto 7,5
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