Regia di Stephen Herek vedi scheda film
Se siete (o siete stati nella vostra gioventù, nel qual caso - sotto, sotto - lo siete ancora adesso) dei fans dell'heavy metal, questo è il film che non vi potete assolutamente esimere dal vedere.
E' doveroso per i giovani, perché attraverso questa pellicola possono avere un quadro piuttosto chiaro e preciso, ancorché romanzato, di cosa abbia rappresentato il metal nel momento del suo massimo fulgore, e lo è anche, e forse soprattutto, per i quarantenni miei coetanei, perché rappresenta una immersione nella nostra giovinezza/adolescenza.
La storia è molto semplice: un ragazzotto della profonda provincia U.S.A. dotato di una gran voce, tale Izzy Cole (Mark Wahlberg), si trova per una circostanza fortuita a calcare il palcoscenico con la band per cui smania, gli Steel Dragon, ma si accorgerà che non è tutto oro quel che luccica e rischierà seriamente di smarrire la retta via e soprattutto di perdere se stesso.
Nonostante l'apparente "linearità" questa pellicola presenta alcuni spunti di riflessione che non vanno sottovalutati. Innanzitutto una accurata descrizione del fenomeno "heavy metal" nel momento del suo massimo successo alla metà degli anni '80, quando un (benedetto) rombo di chitarre riuscì a sepellire il techno-pop per lo più di origine britannica che ci aveva malmenato le orecchie ad inizio decennio.
Esemplare da questo punto di vista la scelta di condensare negli Steel Dragon, fittizia band protagonista, tutte le cartteristiche dei gruppi che imperversavano in quegli anni; e se è vero che la vicenda prende lo spunto da quanto realmente accaduto ai Judas Priest, è innegabile che gli Steel Dragon assai più che alla rinomata band britannica assomiglino a vari gruppi americani, in primis i Motley Crue che paiono i veri modelli ispiratori di tutti gli atteggiamenti portati sullo schermo dal regista Stephen Herek.
Lo stesso regista a mio avviso, ed è un aspetto che si coglie da una attenta visione del film, riesce a sintetizzare egregiamente anche ciò che fu la discesa che seguì alla rombante ascesa: travolto dai suoi stessi eccessi il metal anni '80 finì per crollare sotto il peso dei lustrini e dell'apparenza a discapito di una musica che a un certo punto non riusciva più a brillare per originalità ma rischiava seriamente di sembrare lo stesso disco ripetuto all'infinito. Insomma nato come reazione ai barocchismi del pop, il metal finì per assomigliare tremendamente a ciò contro cui si era scagliato.
Ma dalle macerie si può sempre rinascere ed ecco le immagini finali che vedono il nostro Izzy sul palco di un modesto teatro proprre a un pubblico ridotto (e sicuramente più interessato alla musica che al suo contorno) un rock più essenziale e decisamente più diretta all'anima dell'ascoltatore. Mi verrebbe da dire: morto il metal ecco arrivare il grunge.
Sappiamo invece che il metal non è morto, ma si è evoluto in altre strade e gli anni '90 ci hanno riservato delle belle soprese. ma questa è un'altra storia e soprattutto ha ben poco a che vedere con il cinema.
Chris "Izzy" Cole è un ragazzo il cui unico scopo nella vita è l'adorazione di una band di heavy metal, gli Steel Dragon, ed è assecondato in questa passione dalla fidanzata Emily (una piacevolissima Jennifer Aniston). Per un caso fortuito viene notato a un concerto dei Dragon e in seguito ad un provino viene reclutato in sostituzione del cantante cacciato a causa di uno stile di vita non proprio allineato ai canoni del metal.
Scoprirà a sue spese che il successo non è così piacevole ma dopo varie vicissitudini capirà cosa è veramente importante.
Ottima selezione del miglior metal anni '80, se non delle canzoni presenti almeno dei nomi che passano in rassegna. Ci sono i Motley Crue, i Kiss, i Def Leppard, i Bon Jovi e anche i "vecchi" AC/DC. Con qualche elemento "estraneo" e una canzone finale (Colorful, un pezzo dei Verve Pipe) che è un gioiellino da riscoprire.
Da notare che alcuni dei "musicisti" del film sono nella vita vera autentici rocker: Zakk Wylde (che tra gli altri ha suonato con Ozzy Osbourne), Jeff Pilson (bassista dei Dokken), Jason Bonham (figlio del grande John "Bonzo") Myles Kennedy (Alter Bridge)
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