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Rock Star

Regia di Stephen Herek vedi scheda film

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La recensione su Rock Star

di bluefalcon
8 stelle

Su questo film è stato scritto tanto, ma nessuno ha centrato il bersaglio. Non lo farò nemmeno io, ma di certo porrò in auge ciò che è stato drammaticamente dimenticato, e cioè che il tutto gira sul brano della famosissima e sfortunatissma band STEELHEART (ricordate...Steeldragon?) dell'altrettanto sfortunato leader Milo Matjevic...Esordirono nel 1990 con l'omonimo album, brani famosissimi fra i quali Love Aint Easy, Can't stop me lovin you....(soprattutto quest'ultima denota una vocalità impressionante alla quale pochissimi vocalist possono vantare di arrivare) e ancora "Sheila".... Album al quale seguì un altro successo come "Tangled in the rain". Purtroppo, molto spesso tutte le belle favole hanno un triste epilogo e gli Steelheart ne sono un classico esempio. Un brutto giorno del 1992, in una serata di Halloween, alla McNichols Sport Arena di Denver Colorado, Milo si arrampicò su una colonna da mezza tonnellata, la quale gli rovinò poi addosso, ledendogli fra le altre cose la spina dorsale. Fine del mito appena iniziato, fine di una delle più incredibili voci del circo della musica hard n heavy degli ultimi 40 anni. fine di quell'ugola d'oro di cui tutti, sottoscritto compreso, hanno sognato. A questo triste evento seguì un album dal titolo WAIT, cioè "aspetta", che invitava tutti a pazientare, ad attendere l'inattendibile, cosa che purtroppo mai avvenne. In questo album si trova infatti la mitica WE ALL DYE YOUNG, brano che ha dato il LA al film incentrato proprio su una delle voci più incredibili mai apparse nell'olimpo dell'heavy metal....e quando parlo di heavy metal, parlo di pochissime band capaci di incarnare ciò che deriva dalla musica classica, dai grandi Maestri quali furono Beethoven, Mozart, Bach, Vivaldi, Wagner...Qualcuno sostiene che la musica classica fu la copostipite della vera musica Heavy Metal; prova ne è il fatto che sempre più chitarristi dotatissmi suonano le 4 stagioni di Vivaldi oppure la nona sinfonia di Beethoven in chiave Heavy Metal ed i risultati, per gli amanti del genere, è qualcosa di inarrivabile ( vi basti cercare sul tubo la talentuosissima virtuosa della seicorde , tale Laura 6100, allora giovane donna inarrivabile, impressionare il pubblico con l'inverno di Vivaldi suonato in modo a dir poco Divino). 

 

Ma per tornare al nostro film dopo questa necessaria divagazione (ora che nessuno dimentichi più Milo Matjevic, vera fonte d'ispirazione del film), vorrei citare un altro personaggio altrettanto importante, la fidanzata del neocantante degli Steeldragon, Emily, intelligente e bellissima, interpretata dalla talentuosa Jennifer Ariston. Come già dissi in una mia precedente recensione, dietro ogni grande uomo c'è inevitabilmente una grande donna. E qui il paragone è d'obbligo. Ad ogni vero conoscitore della musica Metal, il primo soggetto onirico che si presenta è senza alcun dubbio la mitica Sharon Osbourne, moglie del madman of rock'n'roll Ozzy, soprannominato "il mangia pippistrelli". Sharon fu la prima, moltissimi anni fa, a sostenere che una vera manager (quale lei fu) doveva per forza di cose seguire il talento...e cosi si svolsero le cose.  Non per nulla nel film figura il chitarrista di Ozzy Zakk Wilde, da tanti anni facente parte della band di Ozzy dopo la perdita mai dimenticata di quel grande eroe della seicorde che fu il grande e meraviglioso Randy Roads, perito in un tristissimo incidente aereo. Ecco, questi sono per me, da lunghi anni appassionato del genere Metal (senza dimenticare la musica classica) i caposaldi sui quali si basa tutta la trama del film, il resto è solo una costruzione di ciò che ruota attorno allo Show business, con annessi e connessi, più o meno disgustosi, a seconda dei gusti personali.

 

Ricordate ancora una volta questi nomi, folks.....MILO MATJEVIC (che il destino ci ha portato via troppo presto) e Sharon Osbourne, donna alla quale Ozzy deve non solo il suo successo, bensì anche la propria vita, la vera fata che lo curò, lo rimise in piedi, gli restituì una vera struttura interiore e lo riportò al successo dopo che la sua vita venne segnata da ogni sorta di eccessi.  Mitica fu una delle sue frasi ad effetto "quando arrivi sulla terra...e ti accorgi di essere diventato una rock star....ti rendi conto che non ti è stato fornito il libretto delle istruzioni..."

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