Regia di Abbas Kiarostami vedi scheda film
ABC Africa è la scritta sulla maglietta di una bambina che è stata adottata e che insieme ai suoi nuovi genitori fa un ultimo giro tra le vie, le baracche, il mercato e le facce del suo paese prima di volare in Europa. La notte è veramente il regno delle tenebre quando viene tolta l’energia elettrica e il cielo è illuminato dai lampi di un temporale. Tra il vasellame, i pezzi di carne coperti di mosche e i vestiti messi in commercio, le casupole che ospitano negozi di barbiere, una tintoria, una rivendita di dischi. I preparativi per un matrimonio in una casa senza porte e finestre. Scolari che all’aperto, sotto gli alberi, ripetono parole d’inglese o fanno di conto. Bambini che ballano allegri e sorridenti. Bambini e adulti sofferenti, nei letti di un ospedale, corrosi da una malattia implacabile. Sono appunti di viaggio, note per un film che si fa mentre si è ancora in giro per i sopralluoghi. Invitato a documentare il progetto di microfinanziamento alle donne di campagna che si prendono cura degli orfani nelle aree devastate dall’epidemia, Kiarostami usa la sua “penna” digitale per fissare i momenti, emozionanti e sereni, delicati e drammatici, di una tragedia africana. In Uganda, su ventidue milioni di abitanti, due milioni sono morti di Aids e dei nove milioni di bambini, due milioni sono senza famiglia. Abbecedario della solidarietà e del rispetto.
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