Marzo del 2000, Kampala, Uganda: il regista iraniano Abbas Kiarostami e il suo operatore Seyfolah Samadian riprendono con le loro telecamere digitali volti di bambini, le casupole che ospitano negozi di barbiere, una tintoria, una rivendita di dischi; i preparativi per un matrimonio in una casa senza porte e finestre; scolari che all'aperto, sotto gli alberi, ripetono parole d'inglese o fanno di conto...
Note
Invitato a partecipare a un progetto umanitario nelle aree devastate dall'epidemia di Aids, Kiarostami usa la sua "penna" digitale per fissare i momenti emozionanti e sereni, delicati e drammatici, di una tragedia africana.
Nel 2000 un’associazione umanitaria in Uganda chiede a Kiarostami di realizzare un documentario sulla condizione dei loro villaggi che versano in gravi difficoltà a causa delle conseguenze di una lunga guerra civile e delle conseguenze dell’Aids che sta decimando la popolazione lasciando, tra l’altro molti orfani al loro destino. Quello di Kiarostami è uno sguardo… leggi tutto
Nel 2000 un’associazione umanitaria in Uganda chiede a Kiarostami di realizzare un documentario sulla condizione dei loro villaggi che versano in gravi difficoltà a causa delle conseguenze di una lunga guerra civile e delle conseguenze dell’Aids che sta decimando la popolazione lasciando, tra l’altro molti orfani al loro destino. Quello di Kiarostami è uno sguardo…
“Mi interessava capire come nascono le storie e quale rapporto le lega alla realtà che le ha originate.” . I . Gli Uccisori del Mito. La Scienza dell'Uomo Bianco, ovvero: di Vulcani e…
Caleidoscopico ritratto di una comunità ferita ma pronta a risorgere dalle sue ceneri, decisa a vincere ad ogni costo la partita della vita. Sguardi infantili improntati ad una forte curiosità che chiedono umana comprensione nel mirare dal basso in alto la telecamera col disincantato atteggiamento di chi è abituato a convivere da sempre con la più cupa sofferenza. Mute ma eloquenti…
ABC Africa è la scritta sulla maglietta di una bambina che è stata adottata e che insieme ai suoi nuovi genitori fa un ultimo giro tra le vie, le baracche, il mercato e le facce del suo paese prima di volare in Europa. La notte è veramente il regno delle tenebre quando viene tolta l’energia elettrica e il cielo è illuminato dai lampi di un temporale. Tra il vasellame, i pezzi di carne…
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Commenti (1) vedi tutti
Un documentario diretto e pessimistico sulla condizione "malata" dell'Uganda in cui una certa cristianità ci mette mano, ma non aiuta!
commento di carlos brigante