Regia di Matt Ruskin vedi scheda film
Tra il 1962 e il 1964 la città di Boston fu teatro di una serie di 13 omicidi: tutte donne, molte delle quali anziane e sole. Su ciascun omicidio una firma: calze di nylon avvolte intorno al collo. Loretta McLaughlin (Kneightley, che nel quotidiano Record-American si occupava di moda e costume, si gettò coraggiosamente sul caso e, coadiuvata dalla collega Jean Cole (Coon), si avvicinò sempre più alla soluzione del caso, mentre la polizia - come da copione - brancolava nel buio. Ma il credito dato alle due donne in una società ancora fortemente sessista impedì di trovare una verità che, comunque, sembrava ricondurre alla figura di più di uno strangolatore.
Nonostante un cast decisamente di livello, il misconosciuto regista Matt Ruskin dirige pigramente, e secondo canoni ordinari, un film su una delle più note vicende di cronaca nera americana, già portata sul grande schermo da Richard Fleischer nel 1968, a pochi anni dagli eventi. L'unico elemento di originalità del film - quello di raccontare i fatti dalla prospettiva di una donna costretta a vedersela con un androceo che le dà scarso credito - si stempera nel racconto a teorema per il quale sono i fatti stessi a essere raccontati rapsodicamente, togliendo ritmo e pathos a un film che avrebbe potuto essere ben altro. Non a caso, è andato direttamente su Disney Plus piuttosto che passare per le sale.
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