Tribunale di Nuoro, un ragazzino di appena quattordici anni, è accusato di omicidio. Attraverso ricordi sommersi e incubi che si affacciano alla mente dell'adolescente affiora un altro oscuro delitto, quello di Giosué, fratello dell'imputato. Lasciato solo in una casa di campagna il bambino aveva assistito a un furto di bestiame ed era stato vittima della vendetta dei ladri.
Note
Tratto dal romanzo omonimo d Maria Giacobbe, il film si apre e vive in un'aula giudiziaria, dove è imputato un ragazzo di quattordici anni. Parallelamente al dibattimento riemergono ricordi sommersi, scomode verità, altri delitti impossibili a cui, forse, sarà difficile rispondere con fredde regole legislative. Columbu crede nel suo film, anche se il taglio è troppo poco cinematografico.
Lasciato una notte intera solo nell'ovile di famiglia dalla madre impegnata a terminare il proprio lavoro in un panificio, il settenne Giosuè Solinas assiste fortuitamente al furto di cinque cavalli compiuto da tre ladri ai danni di un pastore. Seppur intimidito dal capobanda, Pietro Lampis, che minaccia di tagliargli la gola se non terrà la bocca chiusa, il ragazzino è costretto dal… leggi tutto
C’è qualcosa di nuovo nell’aria, anzi di sardo. Dopo il primo film d’ambientazione borghese (a Nuoro) che cinema italiano ricordi, vale a dire “Un delitto impossibile” di Antonello Grimaldi e prima di “Pesi leggeri” di Enrico Pau (presentato al festival di Viareggio 2001), riesce curiosamente a farsi largo nella difficile situazione distributiva a cui da anni è soggetto il nostro… leggi tutto
Questa playlist è intimamente collegata alla rubrica Watchlist, che appare ogni due settimane sulla nostra rivista.
Partendo da opere che avevano avuto buoni riscontri sul sito e distribuzione scarsa o…
Opera prima di Giovanni Columbu, portavoce di un cinema regionale sardo che sta tornando sempre più a farsi rivedere ed apprezzare, seppur timidamente (vedi anche l’opera notevole di Salvatore Mereu "Bellas Mariposas") con esiti felici soprattutto dal punto di vista qualitativo, più che in senso commerciale. Un esordio rimasto tale fino all’anno scorso, epoca in cui l'appassionato…
Lasciato una notte intera solo nell'ovile di famiglia dalla madre impegnata a terminare il proprio lavoro in un panificio, il settenne Giosuè Solinas assiste fortuitamente al furto di cinque cavalli compiuto da tre ladri ai danni di un pastore. Seppur intimidito dal capobanda, Pietro Lampis, che minaccia di tagliargli la gola se non terrà la bocca chiusa, il ragazzino è costretto dal…
Tratto da un romanzo di Maria Giacobbe, ha cambiato durante la lavorazione diverse cose già progettate, fidandosi del suo occhio al momento delle riprese ed ha fatto la cosa più che giusta; ha fatto parlare gli attori in dialetto al novanta per certo dei dialoghi, dando una verità che altrimenti sarebbe venuta a mancare e che noi spettatori possiamo apprezzare al…
Nei primi anni duemila la Sardegna varcò i confini dell’isola non per i soliti motivi (delinquenziali o turistici tra gli altri) ma per l’originale produzione cinematografica ivi sorta. Gianfranco Cabiddu è stato il pioniere, nel ’87 con DISAMISTADE, storia di faide e vendette barbaricine solo in parte riuscito, nel ’97 con IL FIGLIO DI BAKUNIN il regista…
Un film davvero speciale. Una messa in scena con due registri di recitazione ben distinti e un montaggio magistrale. La scena è asciutta e la storia si snoda in maniera sempre più intricata, rispecchiando la reale situazione dei luoghi e della gente che va a raccontare...assolutamente da non perdere.
Una messa in scena sorprendente ed originale, la capacità di coinvolgere lo spettatore sul piano emotivo immergendolo in un fatto di cronaca che pare di vivere in presa diretta, senza falsità o artifizi ricorrendo ad attori non protagonisti le cui interpretazioni appaiono perfettamente aderenti alla storia ed agli intenti del regista...senz'altro più cronaca che fiction, ma alla fine è…
C’è qualcosa di nuovo nell’aria, anzi di sardo. Dopo il primo film d’ambientazione borghese (a Nuoro) che cinema italiano ricordi, vale a dire “Un delitto impossibile” di Antonello Grimaldi e prima di “Pesi leggeri” di Enrico Pau (presentato al festival di Viareggio 2001), riesce curiosamente a farsi largo nella difficile situazione distributiva a cui da anni è soggetto il nostro…
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