Regia di Barry Levinson vedi scheda film
I banditi della buonanotte, li chiamano i giornali e la televisione, perché vanno la sera prima a casa del direttore di una banca, lo sequestrano con educazione e, il mattino dopo, lo accompagnano in ufficio dove prelevano tutto il contante. Sono evasi, improvvisando, dalla prigione dell’Oregon e hanno per meta Acapulco, in Messico, dove apriranno un albergo nel quale si aggireranno in smoking bevendo margarita. Uno è iroso, affascinante e deciso, l’altro è ipocondriaco, intelligente e sensibile. Insieme, come dice Kate, la ricca casalinga frustrata che si aggrega a loro e li ama entrambi, fanno l’uomo perfetto. Sono Bruce Willis e Billy Bob Thornton, mascherati con le più improbabili parrucche e baffi finti (nel primo travestimento, uno sembra il fratellastro di Capitan Uncino, l’altro ha le basette di un cocker) in “Bandits”, la commedia di fuga, amore e rapina diretta da Barry Levinson e scritta, benissimo, da Harley Peyton. Tutti in forma smagliante, Willis con il sorrisetto che gli scappa quando non fa troppo il duro, Thornton con l’ansia dell’uomo tranquillo fuori dalla legge, Cate Blanchett che dimostra uno smagliante talento per la commedia e soprattutto Levinson, che tiene alto il ritmo, fa risplendere le battute e coccola i suoi personaggi.
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